«Ferma condanna dell’accaduto, un gesto gravissimo e inqualificabile, che non può trovare nessuna scusante, ma un dato oggettivo sul quale probabilmente occorre fare una riflessione pubblica è questo: anche se l’impianto di videosorveglianza, tanto sbandierato dall’amministrazione in carica, è effettivamente in funzione, ci risulta che nel piazzale antistante il palazzo ducale, l’unico immobile, oltre al Comune e alle scuole, che è pubblico, non sia stata prevista alcuna telecamera di sicurezza. L’apparecchiatura elettronica più vicina, in grado di riprendere e filmare, si trova nel vicolo che parte dalla piazza e conduce in corso Garibaldi, dove appunto è ubicato il palazzo ducale».
E’ la dichiarazione resa alla stampa da Tonino Palomba, già sindaco di Poggio Sannita e attualmente capogruppo dell’opposizione, che nonostante la ferma e ovvia condanna dell’accaduto, va oltre, puntando l’indice su quella che pare sia una evidente falla nel sistema di videosorveglianza in paese.
«Non intendiamo speculare politicamente su un fatto così grave, che ripeto, condanniamo senza sconto alcuno, – riprende il consigliere Palomba – resta tuttavia il fatto che in quella zona del paese, dove sorge un palazzo che è patrimonio pubblico di pregio, il servizio di telesorveglianza non è attivo. Questo è un dato certo, oggettivo».
Una vera e propria falla, dunque, questo denuncia il consigliere di opposizione, che rende di fatto meno efficace il sistema di sicurezza attivato in paese. Problematica ammessa dallo stesso sindaco Orlando, il quale riferisce appunto di aver più volte sottolineato in Prefettura la necessità di potenziare il sistema di sicurezza interno.
«Detto questo, – aggiunge Tonino Palomba – come gruppo politico di opposizione esprimiamo massima solidarietà e vicinanza ai nostri concittadini che sono stati fatti oggetto di questo vile gesto incendiario. Tra le persone danneggiate e colpite da questa mano ignota anche il nostro amico Mariolino Palomba, candidato nella nostra lista, e suo padre. Oltra alla ovvia solidarietà e vicinanza, formuliamo anche la promessa di mantenere alta l’attenzione sull’accaduto, proprio al fine di fare massima chiarezza e accertare eventuali responsabilità aggiuntive e altre rispetto a quelle della mano del piromane che ha materialmente appiccato il fuoco».