• In evidenza
  • Ferrovie, ammassati come animali sul Roma-Campobasso: in onda l’ennesimo viaggio da incubo

    ROMA – Ammassati come animali, senza servizi igienici e giunti a destinazione con oltre due ore di ritardo. E’ l’ennesimo viaggio da incubo dei passeggeri molisani sulla tratta Roma-Campobasso. La segnalazione arriva da un utente di Agnone che il 23 dicembre, insieme ad altre decine di sventurati, è stato protagonista del viaggio da incubo dalla Capitale al capoluogo molisano. Un problema, quello dei disservizi sui binari tra Lazio e Molise, che malgrado promesse e  propositi, si ripete puntualmente alla vigilia delle festività. I fatti. Tutto ha inizio nel giorno dell’antivigilia di Natale quando sul famigerato binario 20 bis, alle ore 13,00 decine e decine di viaggiatori, in possesso di regolare biglietto, sono pronti per rientrare a casa. Da questo momento inizia l’odissea con lo slittamento della partenza di due ore (ore 15,00) sul binario 22 bis. I posti a sedere non bastano ma di carrozze supplementari nemmeno a parlarne. Non resta che arrangiarsi tra cumuli di valige, pacchi, zaini e chi più ne ha più ne metta. Dopo due ore passate ad imprecare, protestare ed una richiesta legittima, naturalmente fallita, di far aggiungere qualche carrozza, si parte. La tensione è palpabile tuttavia l’apoteosi deve ancora sopraggiungere quando, tra lo stupore generale, si scopre che i servizi igienici sono fuori uso. Tombola, tanto per restare in tema natalizio. Circostanza che mette a dura prova soprattutto donne,  anziani e bambini che sbottano di rabbia. Qualcuno tra il serio e il faceto minaccia di farla a terra. Il resto è un film visto e rivisto. Un copione mai cambiato che a Cassino vede lo “sbarco” di numerosi viaggiatori laziali grazie ad un accordo tra i due governatori.  La musica non cambia perché i posti a sedere restano insufficienti e i bagni sempre chiusi. Si arriva ad Isernia con due ore di ritardo, idem a Campobasso. Buon Natale e alla prossima disavventura, griffata Ferrovie dello Stato…

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.