Torna la Festa della Maggiolata, rito propiziatorio che celebra la primavera e il risveglio della natura. L’appuntamento è a Castel del Giudice lunedì 1° maggio durante il quale sarà presentato anche il manifesto del progetto relativo al Bando Borghi, per il quale il Comune ha ottenuto un finanziamento di 20 milioni di euro dal Ministero della Cultura. La giornata comincerà (alle ore 9), con il raduno in Piazza Marconi, dove i partecipanti, vestiti con gli abiti del folklore locale, si incontreranno per intraprendere il tradizionale giro del paese, portando rami di faggio in mano ed intonando il canto della Maggiolata “Ecco il maggio”.
Un rituale gioioso e coinvolgente, che nella cultura contadina, ha il significato di augurare una buona annata per il raccolto. I giovani vanno di casa in casa, ricevendo dagli abitanti del posto prelibatezze, per poi procedere con la benedizione dei prodotti, che vengono trasformati in piatti da condividere con la comunità. La Maggiolata, infatti, è un’occasione unica per vivere la festa tradizionale più caratteristica di Castel del Giudice, in un luogo che ha fatto dell’agricoltura sostenibile e della rigenerazione del territorio un mantra. Di qui il legame con il manifesto del progetto del Bando Borghi, che sarà presentato (ore 11) nella sala consiliare del Comune di Castel del Giudice, dal sindaco Lino Gentile, dalla professoressa Letizia Bindi del Centro di Ricerca Biocult dell’Unimol, e da Livio De Santoli, prorettore per la sostenibilità dell’Università degli Studi di Roma. Castel del Giudice Centro di (ri)Generazione #appenninoincammino questo il titolo del manifesto, che segna un nuovo inizio per lo sviluppo del paese e del territorio.
«È stato un percorso lungo quello che ci ha portati come comunità a questo momento di inizio – sottolinea il sindaco Lino Gentile -. Abbiamo pensato che un buon progetto ha bisogno della piena collaborazione di tutte e di tutti, in primis della comunità locale che è il motore di tutto ciò che sin qui abbiamo realizzato, di quello che ci accingiamo a fare. Abbiamo cercato di mettere insieme persone, idee, opportunità, sensibilità diverse. Le abbiamo fatte dialogare, lavorare insieme. Tutte e tutti accomunati dagli stessi, fondamentali obiettivi».
Il manifesto traccia le linee ispiratrici che con i fondi del Bando Borghi porteranno a continuare il grande progetto di rigenerazione di Castel del Giudice, coinvolgendo il sistema dei saperi e delle competenze locali, basati sugli assi della cultura e turismo, sostenibilità e biodiversità, inclusione e custodia sociale; dimostrando che si può fare innovazione facendo rete con le esperienze virtuose che caratterizzano le aree interne dell’Appennino e disegnando insieme un nuovo futuro; trasformando in “attrattore” lo stesso processo di cambiamento, che diventa l’enzima per formare i futuri esperti della rigenerazione territoriale. L’obiettivo è di far diventare Castel del Giudice, con le sue esperienze, la sua cittadinanza, con i paesani ritornanti, i contadini e i pastori, i nuovi abitanti, i laboratori innovativi, l’arte nello spazio reale e digitale, le colture sostenibili e biodiverse, i festival della mela, degli artisti di strada, del turismo sostenibile, «lo spettacolo di arti varie, che racconterà il nostro piccolo grande progetto di comunità creativa, competente, sostenibile e inclusiva».