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  • Festa delle Forze Armate, il sindaco Paglione: «La pace è nata dal coraggio di quei soldati»

    «Questa mattina abbiamo reso omaggio ai soldati capracottesi che hanno perso la vita per difendere la nostra patria e ai fratelli Rodolfo e Gasperino Fiadino che furono barbaramente fucilati dalle truppe tedesche per aver dato ospitalità a soldati dell’esercito alleato».

    Il gesto simbolico della deposizione di una corona di alloro proprio per ricordare l’importanza della Festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate e la fine della prima Guerra mondiale, da parte del sindaco di Capracotta, Candido Paglione, insieme ai Carabinieri della locale stazione e ai rappresentanti delle associazioni e della intera comunità.

    «La pace, il patrimonio più importante di cui godiamo oggi, è nata proprio dal coraggio di quei soldati e delle nostre forze armate. Ricordiamo, per questo, i settecento ragazzi partiti da Capracotta per difendere la Patria e i sessantatré morti nei diversi fronti della prima guerra mondiale. – ha spiegato Paglione nel suo breve discorso – Oggi ci fermiamo ancora una volta per ricordare quell’immane sacrificio proprio per non dimenticare coloro che hanno dato la vita per consegnarci un paese unito, dove la libertà e la democrazia hanno ancora pieno diritto di cittadinanza. Il IV novembre è la festa della nostra bandiera e dell’orgoglio di una nazione che uscì vincitrice nella più spaventosa delle guerre che fino ad allora il mondo aveva conosciuto».

    E anche quest’anno da oggi, vicino al tricolore sul balcone del municipio, sventola la bandiera neozelandese, in memoria di Bill Parker, il prigioniero dell’esercito alleato al quale la famiglia di Rodolfo e Gasperino aveva dato ospitalità.

    «La guerra è una follia – ha chiuso il sindaco Paglione – lo abbiamo ricordato insieme a don Francesco Martino, per continuare a coltivare la memoria e non dimenticare mai quanto accaduto ottantuno anni fa a Capracotta, con la distruzione del paese ad opera dei tedeschi in ritirata».

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