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  • Festival delle Campane, ad Agnone una due giorni da incorniciare (video)

    Si è concluso ieri, domenica 21 dicembre, il Festival delle Campane, una due giorni interamente dedicata all’universo campanario che ha regalato ad Agnone un fine settimana di straordinaria intensità tra musica, parole e tradizione. La manifestazione, ideata da Giulio Costanzo e organizzata da Percussioni Ketoniche, ha confermato la vitalità e la forza culturale di un territorio che continua a custodire e rinnovare un’eredità millenaria.

    Il festival è nato nel cuore stesso della tradizione campanaria, la Pontificia Fonderia Marinelli, dove da oltre mille anni il bronzo prende forma e voce. Un patrimonio che, proprio negli ultimi mesi, ha ottenuto un prestigioso riconoscimento internazionale con l’iscrizione dell’arte campanaria tra i beni immateriali dell’Unesco, sigillando un valore identitario che Agnone incarna come pochi altri luoghi al mondo.

    Accanto alla fonderia, anche il Teatro Italo Argentino e diversi spazi del centro storico hanno ospitato gli appuntamenti del festival, tutti molto partecipati e a ingresso gratuito. L’iniziativa ha potuto contare sul sostegno della Fonderia Marinelli, del Comune di Agnone e della Regione Molise, con la preziosa collaborazione dell’Orchestra Sinfonica del Molise e della Federazione Nazionale Suonatori di Campane.

    Protagoniste assolute della rassegna sono state le campane, non solo come strumenti musicali ma come simboli di una cultura viva, capaci di creare legami, suggestioni e dialoghi sonori. Il pubblico ha potuto immergersi in un’esperienza unica, in cui i rintocchi provenivano non dall’alto, ma dal cuore della città, avvolgendo gli spettatori in un abbraccio di bronzo e armonia.

    Tra i momenti più apprezzati, la conferenza “La campana nell’ambito terapeutico” al Teatro Italo Argentino, con Tonino Cantelmi, Eles Belfontali e Armando Marinelli, gli interventi dei suonatori marchigiani nel centro storico e l’intenso concerto finale per campane, zampogna e orchestra sinfonica, con Giulio CostanzoPiero Ricci e l’Orchestra Sinfonica del Molise.

    Due giornate dense di emozioni che hanno ribadito il ruolo di Agnone come capitale mondiale della cultura campanaria, luogo in cui la tradizione si rinnova attraverso la musica, l’artigianato e la passione di una comunità capace di far risuonare la propria storia ben oltre i confini del Molise.

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