AGNONE – “Chiediamo alla maggioranza la revoca della delibera datata aprile 2016 con cui il Comune di Agnone aderisce alla Fondazione ‘Per l’Atene del Sannio’ e allo stesso tempo auspichiamo un maggiore coinvolgimento da parte dell’intera cittadinanza ad un soggetto che andrà a gestire i beni mobili e immobili del paese”.
E’ uno dei passaggi chiave che Vincenzo Scarano, consigliere di minoranza di “Agnone Identità e Futuro” ha fatto durante la conferenza stampa convocata nel foyer del teatro Italo Argentino. Il tutto alla vigilia del consiglio comunale di mercoledì. In quella occasione l’assise nominerà i due membri (uno di maggioranza, l’altro di opposizione) che entreranno a far parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione. Cda, che da statuto, prevede otto soci fondatori, altri tre nominati dai fondatori e due nominati dal consiglio comunale.
“Non discutiamo su chi farà parte del Cda della Fondazione – ha detto Scarano – ma il modo in cui il Comune ha deciso di aderire al nuovo soggetto. A riguardo reclamiamo un mancato coinvolgimento da parte della cittadinanza, delle attività produttive e commerciali e di altri soggetti che sicuramente avrebbero fornito un contributo in termini di qualità. Al tempo stesso – ha proseguito l’avvocato – constatiamo una mancanza di informazione adeguata alla nascita di una Fondazione che andrà a gestire il patrimonio culturale e artistico della città. Infatti ad oggi non conosciamo in via ufficiale chi vi fa parte, come sarà gestita, con quali fondi, che ruolo rivestirà il Comune al suo interno e tante altre situazioni. Insomma – conclude Scarano – pretendiamo maggiore chiarezza e soprattutto resettare quanto fatto fino ad ora. La Fondazione dovrà essere uno strumento di tutti e non di pochi”.