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  • Il fondo/Genny ‘a carogna e la scritta proibita

    La crosta violenta ed imprevedibile di una società, che cerca una identità, senza trovarla, e senza nemmeno riuscire ad afferrarla.

    I ribollimenti, di infernale potenza, dentro la società, sono come il magma incandescente di un vulcano dormiente ma sempre pronto a fuoriuscire.

    Basta una feritoia, una fessura, ed ecco il magma emergere, infiammabile ed infiammante.

    Le increspature delle montagne, apparentemente dormienti per anni, e che, di colpo, si svegliano, sono paurose.

    Ci si lascia guidare dalla violenza, irrefrenabile ed irremissibile e ci si sottomette al comando del più ribelle, del più facinoroso, che, come il Masaniello di un tempo, è perentorio nell’esigere obbedienza.

    Genny ‘a carogna, poggiato come un volatile sul trespolo di una transenna dello Stadio, è la metafora del malfattore, del ribelle, capo del quartiere, svegliando tutti i bollori di una società in malessere.

    Sempre pronto a trafficare, a inseguire, a tirare pugni e calci con grande veemenza, sempre pronto a truffare, a detenere e verosimilmente a spacciare sostanze proibite, pur di ottenere protezioni e pretendere sudditanza.

    E’ l’eroe negativo del suburbio, che si propone di reclutare ed intercettare il degrado ed il disagio .

    Queste figure sono state sicuramente già presenti nella storia.

    Per tutti valga quella, già ricordata, di Tommaso, Aniello d’Amalfi, detto Masaniello, di Nicola di Lorenzo Gabrini, detto Cola di Rienzo, le cui gesta terminarono nella spirale della violenza.

    Oggi vi sono bombe carta, talora spari; teatri di battaglie come Scampia o la Magliana o la Garbatella o alcuni centri nevralgici di Torino o Milano, o le “banlieue” parigine.

    I punti più critici dove si verificano le correnti elettriche della violenza sono diventate le curve degli Stadi, le piazze (come Tahrir, Tienanmen, Taksim o andando indietro nella storia, la Bastiglia, anche se l’incursione fu, ed è stata, di diversa natura, talora anche provocata da ragioni ideali).

    Si danno alle fiamme veicoli, copertoni: un inferno; in frantumi le vetrine; le banche .

    Tutti gli oggetti sono utili, anche i più pericolosi, per offendere, colpire, ferire.

    Le magliette nere, con scritte giallo fosforescente, come la scritta “Speziale libero”, il presunto uccisore di Raciti, esposte da corpi potenti ed avvenenti, sono fonti di imitazione o di emulazione particolarmente diffuse.

    E in un attimo, nelle artigianerie, spesso geniali, delle periferie urbane, possono essere confezionate e vendute, migliaia di magliette della stessa foggia, orgogliosamente esposte su torsi ben espansi ed aggressivi.

    I sequestri cautelari, disposti dai Magistrati, sono più lenti delle loro confezioni.

    Su queste vaste parti della società, potenzialmente rivoltose, all’interno delle quali si accumulano e sviluppano correnti perniciose, disagi, sfruttamenti, estorsioni, spesso allevate, coltivate e protette dalla mala-vita organizzata, non ha nessuna presa la parola del Santo Padre.

    La tuonante voce di S. Giovanni Paolo II, nella Valle dei Templi non potè nulla sulla temeraria, ignota folla della mafia organizzata. Quel discorso fu lucente, come il bagliore che colpì il peccatore Paolo sulla via di Damasco, redimendolo. Inutile!

    Alle folle radunate in San Pietro, in quella stupenda, ecumenica conchiglia berniniana, si aggregano e radunano decine e decine di migliaia di persone non violente, non blasfeme, fedeli alla parola del Padre, ma rimangono una minoranza, rispetto alle grandi masse, sempre pronte a qualunque tipo di devianza, sotto la guida del capetto di turno.

     Quali i possibili rimedi??

    E’ difficile trovare antidoti sicuri ed efficaci.

    I campi sportivi, come quello della Nocerina, sono sempre pronti ad obbedire agli ordini minacciosi delle curve; gli atleti a bloccare il gioco o a dismettere la divisa o ad uscire dal campo, ed obbedire al Genny ‘a carogna appollaiato, come detto, possente, sul trespolo di una curva.

    Le origini di tanta violenza, che può esplodere, per motivi tra i più svariati, come quella nelle periferie delle coste settentrionali dell’Africa, quanto in quelle del Medio Oriente ed in modo particolare in quelle meridionali del continente europeo sono particolarmente inquietanti .

    In questo bacino mediterraneo, che, nel bene e nel male, è stato sempre, ed è, al centro di tante tragedie, e, allo stesso tempo, di tante conquiste, sono in corso fenomeni di assai difficile controllo, come le tragedie trasmigratorie di disperati in cerca di asilo o di protezione.

    Straordinari esodi di massa, nei quali la violenza degli scafisti è la rappresentazione dell’intento aggressivo e assassino dell’uomo.

    Tutto ciò è aggravato pericolosamente, dagli spettacoli negativi della classe politica, che danno spunto alla reazione e alla rabbia popolari.

    Si aggiungano le risse televisive, e così la solitudine e la confusione di indirizzo, sono l’esempio più sconcertante ed aggravante della perdita di coscienza.

    Ed ecco “le Carogne”!!!.

     

    di Franco Cianci

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