FOTO NEWS – Fango e acqua sulla sede stradale, la frana di Montazzoli pronta a ripartire.
Le immagini pubblicate, scatti realizzati da un nostro lettore, non hanno bisogno di molti commenti: un vero e proprio torrente d’acqua scorre dalla montagna proprio sulla frana prima dell’abitato di Montazzoli e si riversa, insieme a fango e detriti, sulla provinciale.
La sede stradale già mostra cenni di cedimento, mentre la cunetta al bordo della carreggiata è ovviamente incapace di incanalare tutta l’acqua che scende a valle (foto qui a sinistra, ndr).
Insomma, la grande frana di Montazzoli è sui nastri di partenza, pronta a ripartire e chiudere l’unico sbocco verso la fondovalle Sangro.
Adesso si procederà come sempre, secondo un preciso copione: l’inutile Provincia, ente gestore della strada minacciata dalla frana, farà finta di niente come al solito; al massimo qualche dirigente stipendiato con soldi pubblici ordinerà ai cantonieri di posizionare sul posto un po’ di segnaletica (l’acquisto dei segnali stradali deve essere la maggiore voce di spesa per la Provincia di Chieti, ndr); a breve la frana, alimentata dall’acqua, porterà via nuovamente la sede stradale e poi si cercheranno cinque o seicentomila euro introvabili per la sistemazione e messa in sicurezza; verrà il governatore D’Alfonso a farsi le foto sulla frana e prometterà la solita «reazione militare».
Intanto passeranno le settimane, i mesi e gli anni e i cittadini dell’Alto Vastese dovranno percorrere mulattiere alternative per raggiungere la fondovalle Sangro, il posto di lavoro, le scuole, gli ospedali, le città.
Perché, si sa, prevenire è meglio che curare anche nel campo della viabilità, ma intervenire dopo una frana, a danno avvenuto, anziché tentare di prevenirla rimuovendo le cause che la innescano, è molto più redditizio. Così si crea occupazione e gira l’economia, anche quella elettorale.
Francesco Bottone
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