Fuoco amico su D’Alfonso, Monteferrante: «Rimanda i problemi, senza risolverli».
L’ex dirigente del Pd del Vastese punta l’indice sul governatore per la mancata reazione ai danni del maltempo.
Pubblichiamo, di seguito, la nota di Agostino Monteferrante, già dirigente del Pd nel Vastese:
Quando, dopo le alluvioni di marzo, il presidente della Regione Luciano D’Alfonso chiese ai sindaci del Vastese di predisporre progetti esecutivi relativi al ripristino della viabilità danneggiata, avrebbe dovuto essere chiaro a tutti , anche all’ultimo assessore del più piccolo comune che si trattava di una richiesta non credibile. I comuni del Vastese contano pochi abitanti, hanno bilanci di poche migliaia di euro e debolissime strutture amministrative. Un progetto esecutivo prevede, all’atto dell’incarico, disponibilità di fondi e strutture amministrative adeguate a gestire appalti complessi. I progetti esecutivi, necessari agli appalti sono costosi. Prevedono preliminarmente rilievi plano altimetrici e geologici che necessitano di tempi non brevi. Il semplice calcolo di un muro di contenimento o di una palificata, necessita di calcoli complessi sulle spinte delle scarpate che non possono essere ipotizzate, tantomeno improvvisate. Si aggiunga che le amministrazioni comunali posseggono ridotte competenze sulla viabilità. Le competenze amministrative sono in maggior parte concentrate sulla provincia e sull’Anas. Chiedere i progetti esecutivi ai Comuni era chiaramente un rimandare il problema. Le necessità delle singole amministrazioni e le aspettative di singoli finanziamenti hanno, purtroppo, disinnescato ogni possibile azione comune tra i comuni del territorio, pur se uniti in associazione. Oggi che il territorio, dopo l’ultimo nubifragio, risulta devastato, sono necessarie azioni corali, forti e decise. È in gioco la vita di centocinquantamila persone abruzzesi e molisane unite in un destino comune. È una questione che coinvolge anche le città costiere che di industria e commercio vivono anche in funzione di forza lavoro e domanda che viene dall’interno. La sicurezza sanitaria in queste condizioni, di precario collegamento viario, non è garantibile nemmeno per una appendicite. E’ necessaria una azione corale. Bisogna chiedere un piano di emergenza, fondi certi e soprattutto, strumenti di governo degli interventi, non convenzionali. Senza questa consapevolezza continueremo a cincischiarci in parole ed omissioni senza opere. Consapevoli stavolta che dopo la pioggia arriverà la neve e non l’estate.