CANNETO (ROCCAVIVARA) – Ha avuto un grande successo la celebrazione della Diocesi di Trivento per la XXVI Giornata Mondiale del Malato presso il Santuariodi Maria SS. di Canneto in ROCCAVIVARA (CB). Hanno partecipato le Case famiglia per l’assistenza Psichiatrica della Diocesi di Trivento di Agnone Villacanale, Frosolone e Vastogirardi, guidate dal coordinatore sanitario, Sergio Tartaglione, primario del reparto di Psichiatria del Veneziale di Isernia, diverse case famiglia per anziani tra cui Montefalcone e Trivento, oltre a diversi volontari e malati di Roccavivara, Agnone, Poggio Sannita e paesi dell’hinterland trignino. È intervenuta L’Unitalsi diocesana con in testa il Presidente della Sezione Molisana, Anna De Mello, operatori sanitari, e operatori socio-assistenziali. Il santuario, gremito e partecipe, è stato testimone di quanto sia sentito in Diocesi questo particolare momento di preghiera. La mattinata è aperta con la preghiera e l’agitazione eucaristica sul tema della Giornata, che impegna la Chiesa a prendersi cura di ogni malattia e sofferenza, dal fatto che ogni uomo è stato affidato in Maria a lei dal Cristo sofferente sotto la croce, quindi il Vescovo di Trivento, monsignor Claudio Palumbo, ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica con l’amministrazione del Sacramento dell’ unzione degli infermi. Nell’omelia il Vescovo ha ricordato come oggi si celebrano sia la giornata mondiale del malato come anche la giornata per i lebbrosi, e come il servizio al malato sia espressione più vera e autentica della Carità di Cristo che non respinge, non allontana, ma abbraccia e guarisce ogni uomo sofferente. Soffermandosi sull’esempio di Paolo, ha esortato ad offrire la propria vita come testimonianza della Carità di Cristo, e a vivere tutto come servizio di Carità per il Bene Comune compreso il campo della politica e del voto, dove bisogna pregare, lasciarsi illuminare dal Signore e fare la propria scelta per il bene comune, perché anche noi siamo corresponsabili del male intorno a noi quando scegliamo per interesse e clientelismo, così da mettere Cristo fuori dalla scuola, Cristo fuori dagli Ospedali, Cristo fuori dalla Società e quindi assistiamo a situazioni di sofferenza, di degrado e di trionfo del male e della morte di cui siamo anche corresponsabili. Ma il cristiano non potrà per la morte, ma per l Amore: lotta perché la Carità trionfi anche in sanità perché immagine di Cristo e vero servizio all’uomo: ogni cristiano è quindi chiamato ad essere dono di Carità per ogni fratello malato e a dare il suo contributo concreto in questo senso, perché la sua battaglia è l’amore, perché dal Cristo, in Giovanni, sotto la croce è stato affidato ogni uomo. Essere testimoni di amore e servizio al prossimo è la missione della Chiesa. È lottare anche contro il peccato, malattia dell’anima, che inquina tutte le relazioni e crea disperazione e morte opponendosi alla civiltà dell’Amore. Tantissimi i malati che hanno ricevuto il Sacramento dell’Unione degli Infermi, vero Sacramento di Guarigione.
Francesco Martino