Simpatica, divertente e molto istruttiva è stata l’iniziativa tenutasi ieri a a Chieti nel piazzale della Scuola Media “G. Mezzanotte”. Anche quest’anno Roberto D’Antuono, direttore dell’ACI-Automobile Club Provinciale di Chieti, ha voluto concludere il proprio ciclo di lezioni di educazione stradale tenuto in precedenza nelle classi ed imperniato quest’anno, oltre che sulla bicicletta, mezzo tradizionale di spostamento per i ragazzi, anche sui nuovi strumenti di Micromobilità sostenibile, come i monopattini elettrici, con l’allestimento di un apposito circuito didattico all’aperto in cui gli alunni di cinque classi prime e seconde della scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo n. 4 hanno potuto affrontare, in sella alle loro biciclette, alcune situazioni critiche urbane reali, riprodotte con i mini segnali verticali e orizzontali, imparando a rispettare le regole ed adottando comportamenti corretti e sicuri.
«La scuola è il luogo di studio e formazione per essere cittadini migliori. Sono sempre a favore di giornate significative come quella di oggi» fa sapere la professoressa Elvira Pagliuca, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo n. 4 di Chieti.
«Il nostro Istituto» ha proseguito la professoressa Elena Elisabetta Serra, referente del progetto per la scuola «ritiene che sia particolarmente importante educare i ragazzi al corretto comportamento in strada, dato che molti di loro già utilizzano la bicicletta e sono quindi tenuti, come tutti, al rispetto dei segnali e delle norme stradali. I giovani d’oggi saranno poi gli automobilisti di domani; quindi è bene abituarli fin da subito a comprendere cosa è opportuno fare e cosa, invece, si deve assolutamente evitare quando si è in strada».
«La tutela della sicurezza propria e degli altri rappresenta un valore indispensabile per tutti. Noi dell’ACI, l’ente pubblico che da più di cento anni rappresenta e tutela tutti gli automobilisti italiani» ha ricordato in un breve messaggio il neo eletto Presidente dell’Automobile Club Provinciale, avv. Mario Aloè «siamo profondamente convinti che si può creare una cultura della sicurezza stradale soltanto partendo dal basso, con l’educazione scolastica e trovando dei metodi di comunicazione efficaci che solo tra pari possono essere individuati».
In conclusione non ci resta altro che dire: “Grazie ragazzi. E’ stato bello avervi, una volta tanto, come protagonisti!”