“Con l’accordo tra Abruzzo e Molise non aumenterà la quantità di rifiuti proveniente qui da noi da altre regioni e, anzi, questi giungeranno solo dall’Abruzzo e non più, come accade oggi, da quasi tutto il sud Italia”.
Così in Conferenza stampa a Palazzo Vitale il governatore Paolo di Laura Frattura e l’assessore regionale all’Ambiente Vittorino Facciolla hanno replicato alle polemiche nate attorno all’utilizzo del termovalorizzatore di Pozzilli (Isernia), impianto autorizzato a trattare un massimo di 94mila tonnellate di rifiuti.
“Quando si è posto il problema di fare accordi interregionali – ha spiegato Facciolla – e si è trovata la disponibilità di un territorio vicino, quello abruzzese, che ha chiesto al Governo di mettere in rete le due regioni in maniera tale da consentire che l’umido selezionato in Abruzzo possa essere valorizzato in un sito già presente in Molise, noi abbiamo risposto in maniera chiara: è possibile solo a quantità ferme, e cioè quelle già autorizzate, e a qualità non diversificata. Quindi con la tutela della quantità e della qualità. Inoltre con questo accordo noi raggiungeremo il nostro obiettivo – ha proseguito l’assessore – che è quello della tracciabilità definitiva del rifiuto, perché oggi Hera, la società che gestisce l’impianto, lo fa a suo piacimento, e decide di prendersi i rifiuti dove vuole: da Campania, Lazio, Puglia, Calabria, Molise e Abruzzo. Proprio dall’Abruzzo già ne prende il 28 per cento della sua quantità: 27mila tonnellate”.
In futuro, dunque, la situazione è destinata a cambiare: “Se noi riusciamo a spingere sulla raccolta differenziata saremo in grado di termovalorizzare nel nostro impianto, da subito, 35mila tonnellate nostre. Ne resterebbero residuali 60 mila. Quindi se chiudiamo l’accordo con l’Abruzzo significa che ci saranno due sole regioni che potranno utilizzare quel termovalorizzatore e non altri come accade oggi”.
Facciolla ha ricordato che l’autorizzazione alla produzione per l’impianto di Pozzilli risale al 1993 e che la Regione negli ultimi mesi si è opposta a richieste di modifica: “Diversamente alle richieste di Hera non abbiamo consentito né di aumentare la quantità di rifiuto bruciata, ferma a circa 93.500 tonnellate, né, cosa ancora più importante, di modificare la qualità del rifiuto. E abbiamo fatto anche ciò che non si è fatto nel passato: abbiamo obbligato, con atti concreti, ad una attività di controllo massimo, costante, quotidiano, su ogni tipo di fattore a rischio. Questi nostri provvedimenti sono stati impugnati da Hera al Tar perché la società ha ritenuto che noi fossimo stati, nella interpretazione delle norme, così restrittivi al punto tale da limitare il loro esercizio di attività industriale. Questi sono fatti e non chiacchiere”.
Durante la conferenza stampa Facciolla ha infine ricordato che il Piano regionale del rifiuti punta sulla raccolta differenziata (“Abbiamo investito 27milioni e mezzo di euro per incentivare le comunità affinché facciano la differenziata porta a porta; eravamo all’11 per cento due anni fa, adesso siamo al 24. La nostra ambizione è di arrivare rapidamente ai primi posti tra le regioni italiane) e che in Conferenza Stato-Regioni sono state solo cinque le regioni, e tra queste il Molise, che hanno posto un divieto alla possibilità di aumento sul proprio territorio delle attività di termovalorizzazione. “Questo – ha concluso – proprio perché puntiamo a potenziare la raccolta differenziata. Se fai un’ottima selezione l’organico può essere trattato anche attraverso altri strumenti”. (ANSA)