Era il 1723 quando venne pubblicato “L’arte della professione della spada ed altri esercizi”. L’autore Giuseppe d’Alessandro, nel corso del suo esilio nel castello di Pescolanciano, scrive chiedendosi se i posteri useranno ancora le spade quando ormai imperversa «l’uso dei cannoni e dell’archibugio», «l’infernetto portatile» come lo chiamava. Questa nuova modalità di far la guerra era per Giuseppe d’Alessandro «in spregio del coraggio e del rispetto dell’avversario».
Avrebbe mai potuto immaginare che la sua opera sarebbe diventata una dei fondamenti della scherma moderna? Per cui esattamente trecento anni dopo le atlete della nazionale di fioretto femminile, giovani atleti tra i migliori, provenienti da varie scuole italiane, e l’allenatore della nazionale di fioretto maschile, Filippo Romagnoli, daranno una risposta ai suoi interrogativi proprio lì dove i dubbi gli vennero in mente. Sabato prossimo, infatti, alle ore 15, nel castello di Pescolanciano la scherma torna ad essere protagonista, con un primo torneo che si svolgerà all’interno dell’edificio storico.
«Al torneo ci saranno alcune tra le migliori promesse della scherma futura. – assicurano gli organizzatori – Tra loro per il Molise la campionessa regionale Sofia Labella e le campionesse regionali di Umbria, Marche, Lombardia e Campania oltre che del Lazio. Tra queste anche una discendente diretta di Giuseppe d’Alessandro, finita nella top dieci italiana e che gareggerà con le insegne del castello. Presente anche Adelaide Rosini, bresciana e campionessa italiana in carica, uscita imbattuta dai vari tornei italiani. Quello che unisce queste atlete, oltre a viaggiare lungo tutta l’Italia per battersi all’ultima stoccata, l’ideale cavalleresco di Giuseppe d’Alessandro: passione, amicizia e il grande rispetto per l’avversario. Per questo saranno seguite da Filippo Romagnoli e dalle due nazionali italiane nonché atlete delle Fiamme Gialle, Beatrice Monaco e Serena Rossini. Un’occasione forse unica di vedere in terra molisana tante scuole di scherma affrontarsi all’ultima stoccata».