CAROVILLI – Per puro caso ho visto i disegni di Letizia D’Andrea su un telefono cellulare. Sono rimasto affascinato, soprattutto dalle movenze e dalle espressioni che riesce a dare in particolare ai cavalli, ai tori e agli altri animali che, insieme alle donne e ai bambini, sono l’oggetto preferito delle sue opere. Spinto dalla curiosità, ho voluto conoscere di persona Letizia: l’ho chiesto alla mamma Antonella e finalmente ho potuto ammirare da vicino i lavori e apprezzare l’artista. Oggi ha 21 anni, vive a Carovilli, ha frequentato con ottimi risultati il Liceo Artistico, G. Manuppella, di Isernia. Si è poi iscritta all’Accademia di Belle Arti, ma è rimasta ben presto delusa. Tuttavia non si è scoraggiata, ha preso una decisione coraggiosa: quella di tentare la via autonoma della crescita tecnica e culturale dedicandosi alle mostre, da queste tenterà di conoscere e capire le reazioni del pubblico. Ha già esposto i suoi lavori, con soddisfazione, a Castel di Sangro e a Isernia, prossimamente terrà una mostra a Campobasso.
Per prima cosa va detto che Letizia ama profondamente il disegno, dice: «la matita è pulita, è precisa». Utilizza in modo sapiente e con fantasia anche le altre tecniche pittoriche, ma con la matita ha un intenso rapporto affettivo, di stima e di completa fiducia. La matita rappresenta il prolungamento naturale dei suoi pensieri, delle sue fantasie e dei suoi sentimenti. Anche quando usa il colore utilizza la polvere di matita.
I suoi cavalli, animali che ama molto, sono sempre molto dinamici e impetuosi, sembra di sentirne i nitriti, il rumore degli zoccoli che battono la terra; nei loro occhi si nota una espressione di sfida e di desiderio di libertà. I bambini sono dolci, le donne sicure e coraggiose. Le opere di Letizia D’Andrea, insomma, offrono una grande varietà di emozioni e sentimenti. Tutto è offerto senza risparmio dal suo carattere aperto e deciso nonché dal suo grande talento. È questo che le ha permesso di crescere con tanta purezza, di tecnica e sentimenti, e che la farà crescere e studiare ancora, come si conviene a tutti i veri artisti.
L. S.