‘La Ronda’, rubrica del mensile cartaceo, a cura de ‘Il Sergente‘, torna online in vista delle prossime elezioni regionali attese per il 25 e 26 giugno (per motivi tecnici non abbiamo potuta proporla sull’ultimo numero in uscita oggi nelle edicole di Agnone). Ma ecco cosa scrive ‘Il Sergente‘.
Ha scritto bene un uomo della vecchia Sinistra (quella vera) che ormai Destra e Sinistra in Molise si presentano come due opposti e omologhi comitati di affari. Una Sinistra che porta avanti il mondo di Frattura e una Destra che porta avanti il mondo di Iorio… con un’ ampia area di comunanza, comunicazione e complicità reciproca, al posto dello spazio che dovrebbe separarle.
Ed aggiunge che entrambe sono responsabili dello sfascio attuale di una regione. Una regione che comunque – come abbiamo detto spesso – non dovrebbe neppure esistere, perché è frutto di un’avventata secessione dagli Abruzzi (nel 1963) … fatta soprattutto per bassi calcoli elettorali, con imprudente dimenticanza del possibile futuro di una popolazione tanto povera e tanto esigua (si leggano a riguardo gli articoli illuminanti di Sergio Sammartino e quelli di Enzo Delli Quadri).
E dicono bene i tanti che lamentano l’ennesima “cagata” dei politici dell’Alto Molise, sempre incapaci di fare corpo e concentrarsi su una candidatura unica, mentre continuano a dividersi su assurde sigle di partito … che fanno bene solo agli impresentabili Signori di Campobasso, tenacemente intenti a mettersi sotto le scarpe questa parte sofferente di una regione sofferente nel suo insieme.
A questo punto troppi dicono “non vado a votare”, ed è una posizione cretina, perché rende ancor più facile la vittoria di qualche farabutto che sarà eletto pomposamente dalla ristretta cerchia dei suoi “clienti” più affezionati.
Che fare? (direbbe Lenin). Abbiamo un consigliere regionale di Agnone che negli anni passati si è speso con insistenza, energia ed agguerrita determinazione per gli interessi di questa terra. Si tratta di Andrea Greco. Certo, altri agnonesi rispettabili si candidano in vece sua. Ma la sua opera l’abbiamo vista; sugli altri possiamo sperare; e, come direbbero le nonne nostre, non si abbandona il certo per l’incerto. E Greco potrebbe davvero, da posizioni di governo regionale, realizzare quei progetti che ha ventilato durante il suo lavoro di opposizione e che potrebbero contribuire a salvare quest’aera, che va trattenuta ormai per i capelli, sul ciglio del gorgo.
La volta scorsa il Movimento 5Stelle, a cui Greco appartiene, compì l’errore di don Chisciotte e perse per mancanza di alleanze. Ora sono certo che tanti non vorranno votarlo per non far contenta… la Schlein.
Tuttavia, è bene comprendere che le elezioni locali hanno (dovrebbero avere) un significato diverso da quelle nazionali: bisogna votare per il valore delle persone; curarsi troppo di quel che risulta a Roma può essere ancora più sciocco che curarsi di ciò che ne diranno i “circoli di Campobasso”.
Rivolgiamoci dunque soprattutto a quegli uomini di sinistra che di sicuro avrebbero preferito un PD a guida Bonaccini (buon senso e concretezza da vendere), o a quei seguaci di Grillo che avrebbero preferito ancora la “purezza” dei 5 Stelle isolati, ma anche ai tanti che, senza grandi fedi politiche, la scorsa volta, hanno votato per Greco, per stima personale e affetto di conterranei. Diciamo, ricordando una famosa frase di Montanelli: “Turiamoci il naso e votiamo Greco”.