Cambiamento climatico e riscaldamento globale sono due concetti attuali e anche piuttosto dibattuti, ma che appaiono lontani dalla realtà dell’Alto Molise. Poi invece i Comuni di zona e i cittadini di conseguenza, si trovano alle prese con le conseguenze logiche e pratiche di quei due concetti di cui sopra. «Dopo anni di approvvigionamento idrico regolare, anche nei mesi estivi, torna anche a Poggio Sannita una preoccupante crisi idrica che costringe a misure drastiche, a cominciare dalla chiusura quotidiana dell’erogazione, dalle ore 23 alle 6, e ad altre misure di prevenzione, come specificato nell’ordinanza sindacale. Parliamone ai nostri figli e soprattutto diamo loro l’esempio di un corretto utilizzo dell’acqua, il nostro bene più prezioso».
Sono le parole di Tonino Palomba, già sindaco di Poggio Sannita, oggi consigliere di minoranza e soprattutto padre e dunque educatore delle giovani generazioni. L’ordinanza a cui fa riferimento è stata siglata dal vicesindaco Antonio Amicone, ed è la numero 5 del 2024 al protocollo del Comune. L’oggetto è chiaro e preoccupante: “Razionalizzazione del consumo di acqua potabile e divieto di uso improprio“. L’atto è stato emanato dal primo cittadino sulla scorta della nota di Molise Acque che recita testualmente: «Si porta a conoscenza che si sta registrando un calo nell’erogazione delle sorgenti profonde ed ancor più in quelle superficiali. Le scarse precipitazioni meteo che hanno caratterizzato la passata stagione invernale e primaverile inducono alla massima prudenza e attenzione. E’ quanto mai indispensabile evitare dispersioni di acqua ed usi impropri che con l’innalzamento delle temperature aumenteranno in maniera esponenziale».
La stessa Molise Acque, cioè il carrozzone politico che gestisce le reti e la risorsa idrica sul territorio, raccomanda di «evitare dispersioni», quando è acclarato che la quasi totalità dell’acqua prodotta dalle sorgenti viene poi sprecata e si disperde a causa delle condutture colabrodo. E a dimostrazione di ciò, cioè che la dispersione è massiva, Molise Acque dispone le chiusure notturne: «Visti i consumi e la situazione di fatto, è quanto mai necessario effettuare chiusure notturne delle reti idriche di distribuzione o quanto ritenuto necessario per far rialzare il livello idrico nei serbatoi o limitare l’abbassamento». Di notte non c’è consumo e se, come dice Molise Acque, il livello dei serbatoi si abbassa, significa che c’è dispersione dalle condutture colabrodo. Questo alla luce della più elementare logica.
E quindi Molise Acque, invece di provvedere finalmente alla eliminazione delle tante falle del sistema di distribuzione idrica, si limita a chiedere alle amministrazioni locali di razionare l’acqua potabile nelle abitazioni. Non serve un gestore strapagato per porre in essere questa “strategia” che fa acqua da tutte le parti. Gli amministratori locali, tuttavia, in questi giorni che precedono l’arrivo in massa di turisti in Alto Molise, firmano ordinanze per limitare sprechi e usi impropri della risorsa idrica.
E il vicesindaco Amicone ha infatti ordinato «l’assoluto divieto, su tutto il territorio comunale di Poggio Sannita, di usare l’acqua potabile proveniente dagli acquedotti urbani e rurali, per scopi diversi da quelli igienico-domestici». Quindi stop all’uso di acqua potabile per il «riempimento delle piscine o l’innaffiamento di parchi, giardini e orti», inoltre è stata disposta la chiusura di tutte le fontane pubbliche proprio al fine di impedire usi impropri dell’acqua. «La vigilanza urbana e le Forze dell’ordine sono incaricati di far rispettare esattamente tale dispositivo attivando perentoriamente tutte le procedure sanzionatorie» chiude il vicesindaco Amicone.