AGNONE. Giusto fra nove mesi sarà Natale e già in Agnone alcune associazioni pensano a come realizzare il suggestivo Presepe Vivente, la celebre ‘Ndocciata ed altre iniziative tendenti anche ad inserire nelle tradizioni locali alcuni lavoratori stranieri presenti in un Alto Molise che diventa ogni anno più etnico e multiculturale. Sono, infatti, davvero parecchie le nazionalità presenti tra queste montagne, tante che sarebbe opportuno farne un censimento e, più concretamente, far sì che tutte queste persone (alcune delle quali provengono da paesi lontani come l’India e la Cina) possano avere un centro di ritrovo e di ricreazione, ma anche occasioni di incontro per socializzare con gli abitanti locali. Insomma, accelerare un processo di integrazione e di dialogo pure con l’aiuto delle Istituzioni, dal momento che il sindaco di Agnone, Michele Carosella ha più volte espresso il desiderio di realizzare un incontro pubblico per conoscere e salutare almeno una rappresentanza di tutti questi lavorati esteri. Tra l’altro, la Città altomolisana sta aspettando l’arrivo di circa 25 profughi inseriti in un progetto di accoglienza del Ministero degli Interni, un motivo in più per attivarsi con iniziative di inserimento sociale, cercando di fare di tutti questi “stranieri” una vera e propria “comunità” dando un ruolo sociale ed una identità a questo “Villaggio senza nome” come auspicava fin dal 1994 il pastore-poeta del Kossovo, Ysmen Pireci, simbolo di un Alto Molise ormai sempre più internazionale.
In tutto questo fervore di buone intenzioni, il Cenacolo Culturale francescano ha accettato l’idea dell’Università delle Generazioni di realizzare il Presepe Vivente 2014 esclusivamente o prevalentemente con lavoratori esteri presenti tra queste montagne per dare un forte messaggio di accoglienza e di compartecipazione sociale. Già ci sta lavorando Giorgio Marcovecchio, lo storico soggettista dei presepi viventi tematici agnonesi: l’idea sarebbe poi quella di realizzare il Presepe Vivente 2014 multietnico, multiculturale e interreligioso come “Il Presepe degli Uomini di Buona Volontà” basato sulla frase evangelica “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà”. Si rimarcherà così il fatto che la convivenza multietnica è fatta principalmente di “uomini di buona volontà” senza distinzione di provenienza, di razza, di sesso, di religione o di idee politiche e culturali. Da qui a nove mesi, quando andrà in scena il 55° Presepe Vivente di Agnone, si pensa di invitare pure la dottoressa italo-congolese Cecile Kyenge che tanto si è battuta, specialmente come ministro del governo Letta, per l’integrazione. La Kyenge potrebbe avere il ruolo di uno dei Re Magi, mentre la Madonna potrebbe essere una ragazza che, proveniente dall’India, ha partorito proprio di recente un bel bambino in terra molisana.
Altra iniziativa per il Natale agnonese 2014 potrebbe essere quella di inserire nel gruppo ‘ndocciatori alcuni portatori scelti tra i lavoratori esteri presenti in Alto Molise e nell’attiguo Alto Vastese. In verità, su idea dell’Università delle Generazioni, il sempre dinamico Gerardo Vecchiarelli (presidente del gruppo ‘ndocciatori “Capammonde & Capabballe”) si era mostrato favorevole a questa significativa e simbolica innovazione già tre anni fa ma poi, per un qualche motivo, non si è potuta realizzarla. Adesso si spera di poter concretizzare tale partecipazione multietnica nella ‘Ndocciata del prossimo 8 dicembre o in quella della Vigilia 2014. C’è poi l’idea di realizzare all’Italo-argentino una rappresentazione teatrale per gli extra-comunitari o, addirittura, fatta unicamente o prevalentemente da ospiti esteri. Ci sta lavorando il regista Fabio Verdone, che tanto successo ha avuto nell’ultimo decennio con sceneggiature e scenografie prevalentemente religiose (la Via Crucis, la Passione, Padre Pio, Il gobbo di Notre Dame, Maria di Nazareth, Marcellino pane e vino, Lourdes, Chiara e Francesco, ecc.), mentre in agosto porterà in scena un grande “musical” che vedrà la partecipazione di oltre 150 ragazzi, alcuni dei quali sicuramente esteri. Infatti, la fama di Fabio Verdone (denominato “il regista dei giovani”) è proprio quella del “grande aggregatore” di generazioni, un servizio di incomparabile utilità ed efficacia per la comunità altomolisana, troppo isolata dal contesto regionale e, quindi, bisognosa di leader che impegnino al meglio le energie locali.
Insomma, in Agnone si sta lavorando per tentare di rendere il più possibile concreta e quotidiana l’esortazione evangelica di duemila anni fa di essere tutti fratelli, che è poi l’indicazione della nostra stessa Carta Costituzionale repubblicana, quella di essere considerati tutti cittadini con pari diritti, doveri e dignità senza distinzione di razza, di sesso, di religione, di appartenenza politica. Inoltre, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino proclamata dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (pur essa tutta intrisa di fratellanza, uguaglianza e libertà) ha già anticipato quasi settanta anni fa quella globalizazione e quella lenta ma inesorabile integrazione e fusione tra i popoli che stiamo vivendo tutti oggi. L’importante è essere attivi negli inesorabili cambiamenti e non subirli passivamente e dolorosamente. Il Natale è una utilissima ed attinente occasione per sentirsi tutti fratelli, accomunati da un unico destino umano e sociale. Agnone ci crede, pure perché questo, tra tanto altro, potrebbe contribuire ad aiutare il nostro Paese a superare con l’unione e la concordia di tutti questa grande crisi che, oltre ad essere socio-economica, è anche spirituale e valoriale.
di Domenico Lanciano