“Come tutti sanno sono residente a Bergamo, quindi non potro’ votare in Molise, ma se dovessi votare nella mia regione non ho difficolta’ a dire che non guarderei in alcun modo i simboli dei partiti perche’ in ogni partito ci sono persone che mi convincono e persone che non mi convincono. Mi convince Rossella Gianfagna perche’ la conosco personalmente e perche’, oggi come oggi, l’istruzione e lo studio devono essere messi tra le priorita’ del nostro Paese e in particolare del nostro Molise e poi perche’ e’ una persona con le mani pulite e la testa aperta”.
Cosi’ all’ANSA Antonio Di Pietro parlando delle prossime elezioni politiche nella sua regione si schiera al fianco della candidata del centrosinistra al Senato uninominale (diretta concorrente del candidato del centrodestra Claudio Lotito). “Ho fatto due volte il ministro – ricorda parlando dalla sua masseria di Montenero di Bisaccia e credo che tutti possano testimoniare che in ogni attivita’ istituzionale ho sempre messo il Molise al primo posto. Questo, per un motivo molto semplice: perche’ sono di casa. Io non ero in Molise solo nei 20 giorni delle elezioni. Per questo mi auguro che i molisani possano votare una persona che sia di casa e che dimostri di essere competente a fare quello che deve fare un parlamentare. Deve essere una persona che conosce il territorio e le esigenze locali. Al Molise, che tra l’altro e’ una realta’ molto piccola, ci puo’ pensare solo chi ci vive e ci ha vissuto. Chi viene da fuori, il giorno dopo, quando va in Parlamento, se ne dimentica”.
Sul tema dei candidati ‘paracadutati’ da altre regioni Di Pietro sottoliena: “Questa legge elettorale e’ malfatta, ma pur sapendo che non e’ fatta bene i partiti ne approfittano. Personalmente sono convinto che mettere una persona in un posto per farla eleggere e non per essere al servizio di quel territorio negli anni successivi sia un errore che nuoce all’interesse della cittadinanza”.
“Io ho fatto una scelta. C’e’ un tempo per ogni cosa e bisogna avere rispetto per il tempo che passa e per le esigenze del Paese. Il mio tempo l’ho vissuto ed oggi e’ il momento che le nuove generazioni affrontino i nuovi problemi”, aggiunge l’ex Pm di Mani Pulite.
“Credo di aver fatto il mio dovere – prosegue – nelle diverse funzioni e nei diversi ruoli che ho svolto. Posso avere sbagliato, ma sbagliano tutti quelli che fanno qualcosa, non sbagliano solo quelli che dicono male degli altri senza fare. Io ritengo di aver fatto qualcosa di cui sono orgoglioso e che rifarei, come magistrato, come poliziotto, come politico, come ministro”. Sul suo futuro l’ex pm risponde: “E’ fatto delle cose che sto facendo adesso: in questo momento mi sto accingendo a fare la vendemmia, poi raccogliero’ le olive e mi preparero’ a un evento importante che avro’ tra qualche mese, il matrimonio di mio figlio. Non mi pare siano cose da poco” conclude.
Pio Savelli