AGNONE – Alle prime luci dell’alba di oggi giovedì 17 agosto il nostro carissimo e venerato Mons. Giovanni Fangio ha chiuso gli occhi su questa terra ed è entrato nella pace dei beati. Venerdì 18 agosto alle ore 11.00 sarà celebrata la Santa Messa esequiale nella chiesa di Sant’Emidio in Agnone e nel pomeriggio, alle 15.00, nella chiesa parrocchiale di Castiglione Messer Marino.
Don Giovanni ha sopportato la malattia, vivendo in preghiera gli ultimi momenti della sua vita. Era dal mese di giugno che abbiamo capito che la sua malattia era irreversibile; i fratelli e le sorelle si son resi conto che bisognava moltiplicare le attenzioni verso la sua persona e garantire una assistenza diurna e notturna. In questi due mesi, abbiamo ammirato il comportamento sempre lucido, dignitoso e sereno con cui don Giovanni si è preparato per andare incontro al Signore.
Quella di Mons. Fangio è stata la morte dell’uomo giusto e la Diocesi di Trivento insieme alle parrocchie di San Giovanni Lipioni, di Roccavivara e di Sant’Emidio di Agnone gli deve profonda gratitudine per il lungo e operoso servizio sacerdotale, finalizzato tutto alla crescita religiosa e alla promozione umana e sociale delle comunità a lui affidate.
Era nato il 24 novembre 1927 a Castiglione Messer Marino, in provincia di Chieti, e lontano parente del pilota automobilista Manuel Fangio. Era stato ordinato sacerdote il 29 giugno del 1952. La sua formazione umana e cristiana, ricevuta in famiglia, e la specializzazione sacerdotale e teologica ottenuta prima nel Seminario di Trivento e poi in quello di Chieti, hanno fatto sì che don Giovanni nella sua lunga vita non fosse soltanto un osservatore passivo o distratto di tutte quelle trasformazioni culturali, politiche, economiche e sociali che si sono verificate in Italia e nel nostro territorio, ma un interprete acuto dei bisogni reali della gente e un protagonista appassionato e dinamico dello sviluppo integrale umano della nostra comunità. Tanto più che egli avvertiva forte il senso di responsabilità che aveva nei confronti dei suoi fedeli, che il Signore aveva affidato alle sue cure pastorali e per i quali si è speso in una maniera convintamente totalizzante. Ci resta la nostalgia anche del suo animo delicatamente poetico e della sua non comune sensibilità musicale.
Ai due fratelli sacerdoti, don Mario e don Felice, all’altro fratello, alle gentili sorelle e a tutti i numerosi familiari di don Giovanni esprimiamo i sensi delle più sentite condoglianze e nella preghiera affidiamo alla Madonna, che è stata la guida, il conforto, l’aiuto, la stella del suo sacerdozio, avendo mons. Giovanni Fangio riposto in lei la speranza della salvezza eterna, avendola onorata e amata in tutta la sua vita e avendo inculcato nei fedeli una devozione seria e profonda verso la Madre del nostro Salvatore Gesù Cristo.
Domenicantonio Fazioli