ATESSA – «La notizia che l’ospedale di Atessa verrà trasformato in Covid-Hospital non mi fa gioire, non c’è niente di bello in una situazione di pandemia globale. Ma, con gli ospedali di tutta la regione vicini a saturazione e il rischio che l’intera nazione si trasformi nella Lombardia, è fondamentale avere la disponibilità di quanti più posti letto e rianimazioni possibili, presidi adeguati per trattare i malati, inclusi quelli critici, di Covid19. Avevamo chiesto che, ai possibili casi di coronavirus, venissero dedicate le parti attualmente inutilizzate del San Camillo de Lellis, senza trasferire alcun reparto. Ma, evidentemente, gli esperti hanno valutato che servono più posti letto, specialisti dedicati unicamente alla cura di quei malati. È chiaro che sia necessario prepararsi anche all’evenienza peggiore. Pertanto, se può servire a garantire la salute e la cura di quanti più malati possibili in fase d’emergenza, accettiamo lo stravolgimento temporaneo dell’ospedale e l’installazione di un presidio ad hoc, mentre Lanciano e Vasto gestiscono tutti gli altri pazienti urgenti. Per il resto si vedrà e saremo pronti a dare battaglia se sarà necessario quando quest’incubo sarà finito. Adesso c’è bisogno di unità perché la salute pubblica non ha colore politico e dobbiamo fidarci dei tecnici».
Così Giulio Borrelli, sindaco della città di Atessa.