«Troppi comandanti e pochi soldati», la frase è attribuita all’ateniese Focione, pronunciata durante una battaglia contro i Macedoni in Attica, e ben si adatta alla sanità in Alto Molise e nel Molise più in generale, soprattutto nel comparto dell’emergenza urgenza. I «pochi soldati» residui sono i medici del 118, quelli che ti salvano la vita nell’immediato per capirci, che, essendo pochi appunto, non riescono a coprire tutti i turni sulle ambulanze del 118. Perché anche un medico del 118 ha il diritto di prendere l’influenza e addirittura quello di passare il Natale o San Silvestro in famiglia.

E così accade che diversi turni dell’emergenza urgenza di stanza presso quel che resta dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone resteranno scoperti. Che significa, praticamente, per l’utenza? Che l’ambulanza del 118, già dimezzata e medicalizzata solo durante il giorno, cioè H12, per alcuni, diversi, giorni a seguire, sarà in assetto India sempre, H24. Non ci sarà il medico a bordo, forse così è più chiaro. In tutto l’Alto Molise, decine di paesi montani e periferici, lontani almeno un’ora dal primo ospedale operativo, per molti giorni, almeno fino a metà gennaio, non ci sarà un medico in grado di fare la differenza tra la vita e la morte delle persone. Questo è, in ultima analisi.

Tre i fattori che causano questo disservizio: la carenza cronica di medici dell’emergenza urgenza, le malattie influenzali degli stessi e la richiesta di ferie. Se non altro, questa potrebbe essere la facciata positiva della medaglia, non c’è alcuna ulteriore volontà da parte di Asrem di demedicalizzare il 118 periferico, montano, disagiato di Agnone, ma si tratta solo di motivi contingenti. Il problema nel problema è che questa retrocessione, sia pure momentanea, dell’assetto dell’ambulanza, cade nel momento in cui in Alto Molise ci sarà un’impennata di rientri e di presenze turistiche, ingenerate proprio dalle festività natalizie. Più persone significa più rischi potenziali e a ciò corrisponderà, invece, una ridotta erogazione di servizi di emergenza urgenza.
Ma non si può avere tutto, soprattutto se si vive in Alto Molise.
Francesco Bottone