CAMPOBASSO – I sindacati Cgil, Cisl e Uil, in occasione degli impegni istituzionali del ministro del Mezzogiorno, Barbara Lezzi, in Molise sollecitano impegni precisi del governo per la ventesima regione.
“E’ quanto mai necessario – sostengono i segretari Sandro Del Fattore (Cgil), Leo Malandra (Cisl) e Tecla Boccardo (Uil) – prendere consapevolezza che la condizione economica e sociale del Molise e’ conseguenza diretta delle scelte politiche europee, del governo nazionale e del governo regionale, ognuno con le proprie responsabilita’. Cio’ che chiediamo e’ un impegno serio, tangibile e sostenuto da azioni condivise, che possa una volta per tutte, rimettere in carreggiata questo territorio. E in virtu’ di questo assunto, pensiamo che si debba cambiare direzione rispetto alle politiche finora messe in campo, con un piano di sviluppo di valenza pluriennale che affronti i temi dello sviluppo, della crescita, dell’occupazione e del benessere sociale. Nel corso degli ultimi anni vi e’ stato un calo sostanziale degli investimenti pubblici, che sono stati demandati quasi esclusivamente alla spesa dei fondi strutturali e di investimento europei e del fondo sviluppo e coesione. Da questo punto di vista, vanno poste azioni per accelerare la spesa dei fondi comunitari e quella prevista per gli interventi del Patto per il Sud e affermiamo questo perche’ la programmazione dei Fondi Comunitari in Molise procede con un passo molto lento, mettendo a repentaglio anche le poste sulla nuova programmazione. In considerazione di questo dato allarmante, riteniamo necessario che in Molise si crei una task force con personale regionale, affiancato da personale dell’Agenzia della Coesione, al fine di rafforzare il sistema amministrativo della Regione dedicato alla programmazione, che tracci un percorso di programmazione, spesa e rendicontazione efficace e che non disperda piu’ risorse cosi’ importanti e non piu’ disperdibili. Rispetto alla strategia economica interna, poi, vanno accelerati gli interventi del Patto del Molise in quanto e’ al suo interno che sono programmate opere di viabilita’ secondaria di grande importanza per la tenuta del sistema produttivo.
“Il Molise – continuano i rappresentanti sindacali – ha subito, dal 2008, una profonda crisi a partire dalle attivita’ produttive un tempo trainanti per l’economia regionale. La chiusura della Gam, ovvero della societa’ avicola ex Arena, la chiusura dello Zuccherificio del Molise, la chiusura dell’Ittierre nostro importante polo tessile, e la contemporanea chiusura delle aziende dell’indotto, ha determinato una perdita occupazionale di circa 10 mila lavoratori. Cgil Cisl e Uil, si sono sempre impegnati per ottenere strumenti eccezionali volti a fronteggiare una crisi eccezionale, chiedendo con forza e ottenendo il riconoscimento dell’Area di Crisi complessa Boiano, Isernia, Venafro. E’ del tutto evidente, pero’, che tali strumenti vanno finanziati adeguatamente. A riguardo, invece, dopo 4 anni siamo ad un finanziamento a valere sulla legge 181, pari a 15 milioni di euro per 13 aziende verificate da Invitalia, con una ipotetica ricaduta occupazionale di circa 170 posti di lavoro. Dunque, la pur minima possibilita’ di ripresa di questo territorio, al momento e’ fortemente compromessa. Chiediamo al Governo Nazionale, come abbiamo fatto e continueremo a fare nel livello regionale, di accelerare e velocizzare tutti gli adempimenti oltre che ricercare risorse aggiuntive senza le quali non potremmo garantire una ripresa produttiva nemmeno per quelle aziende che hanno ancora una possibilita’ di rilancio”.