• In evidenza
  • Misure fiscali di vantaggio e snellimento burocratico per «restare in montagna», i Comuni pressano il Governo

    Un ordine del giorno, da approvare in Consiglio comunale o in Giunta, per la costruzione di politiche nazionali integrate per la montagna. E’ quello che sta chiedendo l’Uncem a tutti i Comuni che ricadono in aree montane. 

    «Desidero condividere un ordine del giorno che Uncem ha redatto a seguito degli Stati generali della Montagna e a seguito dell’importante dibattito sui nostri temi che si è tenuto alla Camera dei Deputati il 27 gennaio scorso, con l’approvazione all’unanimità di una serie di mozioni, molto dense di contenuti e obiettivi. Si apre uno scenario nuovo, positivo, dove le politiche per la Montagna sono centrali. Occorre dare seguito e concretezza agli impegni. – si legge in una nota del presidente Uncem Marco Bussone indirizzata ai sindaci dei centri montani – L’ordine del giorno proposto è da assumere nei Consigli comunali, di Unione, di Comunità montana, o nella Giunta degli Enti, per accendere un dibattito territoriale, in tutto il Paese, sugli impegni che la politica nazionale, oltre che regionale, sta prendendo per le aree montane».

    Il documento stilato impegna il Governo nazionale ad adottare iniziative per individuare in 100 milioni di euro l’anno il Fondo nazionale per la montagna per il prossimo quinquennio, già attraverso il disegno di legge di bilancio 2021; ad avviare un Piano Nazionale per i piccoli Comuni, le aree rurali e montane del Paese al fine della prevenzione del dissesto idrogeologico, la lotta ai cambiamenti climatici, il riuso dei beni immobili e il contrasto al consumo di suolo, con uno stanziamento di 2 miliardi di euro per ciascun anno per i prossimi cinque anni; a sostenere l’ulteriore sviluppo del turismo rurale e dell’agroturismo montano preservando nel contempo le specificità di tali aree, ad esempio le tradizioni e i prodotti locali tradizionali. E quindi Uncem chiede di predisporre una serie di benefici fiscali per le micro-attività sportive diffuse nelle aree montane, dai rifugi ai centri di educazione ambientale alle attività di gestione di aree protette e siti Natura2000, comprese le iniziative per la ristrutturazione degli edifici con iniziative tipo art-bonus (rifugio/bivacco-bonus e similari). L’invito al Governo è quello di promuovere provvedimenti atti a favorire il «restare in montagna» e l’insediamento di attività imprenditoriali di giovani nei settori di massima vocazione territoriale, quali l’agricoltura, il turismo, l’utilizzo delle risorse forestali, le produzioni artigianali e agroalimentari tradizionali, in maniera tale che il modello di impresa in montagna possa beneficiare di uno snellimento burocratico e di procedure specifiche e semplificate, valutando anche azioni di agevolazione del prelievo fiscale, tenuto anche conto dei disagi spesso cagionati ai sistemi informatici da condizioni climatiche avverse e da carenze infrastrutturali legate all’impervietà di alcune aree montane. Quindi misure fiscali di vantaggio per favorire le microattività, multifunzionali e multiservizio, nei piccoli centri, temi di cui da sempre parla, ad esempio, e purtroppo inascoltato, il sindaco di Capracotta, Candido Paglione

    L’ordine del giorno approvato potrà essere inviato via mail ai Parlamentari della propria Regione, al Ministro degli Affari regionali e delle Autonomie Francesco Boccia (segreteria.ministroaffariregionali@governo.it), al Ministro per la Coesione Territoriale (segreteria.ministroprovenzano@governo.it), al Consigliere del Governo per la Montagna Enrico Borghi (borghi_e@camera.it), al Presidente Ugo Parolo (parolo_u@camera.it) e ai membri dell’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna, alla Giunta e al Consiglio regionale della propria Regione.

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.