CASTELGUIDONE – Monsignor Montenegro: «Dire di no ai profughi è un atto di ateismo».
Parole dure anche contro il ministro Salvini pronunciate dall’arcivescovo di Agrigento e presidente nazionale della Caritas. Una posizione chiara e senza possibilità di fraintendimenti, che mette in crisi l’identità dei sedicenti cristiani. Monsignor Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e cardinale di Santa Romana Chiesa, è intervenuto ieri pomeriggio a Castelguidone, nel cuore dell’Alto Vastese, nell’ambito di un convegno sui migranti organizzato dalla Caritas diocesana di Trivento e dal suo direttore don Alberto Conti.
«Viviamo in un mondo in cui anche i cristiani fanno pollice verso allo sbarco dei migranti. – ha esordito il cardinale che è anche presidente nazionale della Caritas – E’ questo un atteggiamento che mette in discussione la nostra fede. Il Vangelo non ammette sconti, lo si accetta in blocco, senza possibilità di adattamenti alle nostre esigenze. L’immigrazione dal Sud del Mondo è per noi, in questo tempo che viviamo, la prova del nove della fede. Nell’ottica del Vangelo non si può decidere se accettarli o rifiutarli, perché noi la scelta la abbiamo già fatta, essendo cristiani. Ho avuto l’occasione di vedere con i miei occhi quello che è successo in merito alla nave “Diciotti”: uomini trattati peggio degli animali. Sono stato attaccato per mie affermazioni. Perché il ministro Salvini può dire quello che vuole mentre io no? Dovremmo capire che per noi cristiani dovrebbe essere normale riconoscere Gesù nel migrante, nel profugo o nel carcerato. Lui torna vestito da profugo e non viene accolto, proprio come duemila anni fa. Per questo dire di no al profugo è un atto di ateismo. – ha tuonato il principe della Chiesa – Il Mediterraneo è diventato ormai un cimitero liquido, popolato di croci, e quelle croci ci chiedono di essere i cirenei. Ci chiedono coerenza, coerenza con il Vangelo che liberamente abbiamo scelto di abbracciare. – passando poi ad una analisi più politica l’alto prelato ha aggiunto – Il problema non è la migrazione in sé, ma l’ingiustizia che spinge a migrare intere popolazioni dall’Africa. Abbiamo necessità di meno processioni e più fatti, più amore, più accoglienza. Non bisogna pregare a occhi chiusi, ma guardare e riconoscere il povero che ho accanto. L’ospitalità è un valore sacro, non solo un dovere. Va però detto con chiarezza che accoglienza non è solo togliere dal mare o far sbarcare tutti sulle coste italiane, ma occorre occuparsi di questi fratelli anche e dopo. E anche la storia dei soldi spesi per i profughi è una sciocchezza. I famosi 35 o 40 euro al giorno non li mettono in tasca i profughi, ma gli italiani. I profughi portano lavoro a tanti. I loro figli mantengono aperte le scuole, danno lavoro a migliaia di insegnanti. Sia chiaro, – ha chiuso il cardinale Montenegro – io non faccio politica, io parlo del Vangelo».
Francesco Bottone
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