(LaPresse) – «L’atteggiamento del ministro dell’Ambiente Sergio Costa nei confronti dei cacciatori è ingiustificabile e non ha nulla a che vedere con il ruolo che dovrebbe rivestire. Lo stop imposto dal ministero al prelievo del moriglione e della pavoncella è l’ennesimo atto ostile perpetrato a danno degli appassionati dell’attività venatoria e ribadisce come l’Italia sia ormai un caso a sé stante, rispetto all’Europa, nella gestione della caccia».
E’ quanto dichiara l’onorevole Maria Cristina Caretta, deputata di Fratelli d’Italia.
«Come il ministro Costa dovrebbe ben sapere, visto che risulta essere il ministro dell’Ambiente, i nemici del moriglione e della pavoncella sono la distruzione degli habitat e il mancato controllo dei predatori, non di certo la caccia. Così come il Ministro dovrebbe sapere che la lettera trasmessa dalla Commissione UE agli Stati membri non prevede l’apertura di una procedura d’infrazione e va ricordato che per il moriglione, ad oggi, l’Unione europea non ha previsto un piano di gestione internazionale e continua ad essere inserita tra le specie cacciabili. Invece di appigliarsi pretestuosamente a delle ipotetiche procedure di infrazione delle direttive UE, il ministro Costa ci dica se vuole procedere con una gestione seria dei predatori e degli habitat. Molto più semplice e funzionale ad una vera e propria guerra nei confronti di chi pratica la caccia, farne il capro espiatorio di ogni situazione o criticità, vero signor Ministro?».