Due cittadini nigeriani di 28 e 36 anni finiscono nei guai, uno arrestato ed uno deferito alla competente Autorità Giudiziaria. Nella serata di sabato scorso, su segnalazione pervenuta alla locale Centrale Operativa, militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Termoli sono intervenuti presso la locale stazione ferroviaria, dove un treno della tratta “Temoli-Pescara” era in sosta prolungata a causa di un’aggressione subita dal capotreno. Poco prima quest’ultimo, dopo un acceso alterco verbale con due cittadini nigeriani sprovvisti di biglietti, era stato aggredito fisicamente e percosso dal più giovane dei due.
All’arrivo dei militari sul posto, il 36 enne straniero risultava tranquillo e collaborativo mentre il suo connazionale, dopo essersi rifiutato di fornire le proprie generalità e di scendere dal treno, aggrediva fisicamente gli operanti con spintoni e strattoni. Ne scaturiva una prolungata colluttazione con caduta in terra, durante la quale lo stesso procurava anche lesioni personali agli operanti, interrottasi solo quando questi ultimi – con non poche difficoltà – riuscivano ad immobilizzare ed ammanettare l’uomo.
Alla luce dell’accaduto, appurate le oggettive responsabilità penali del 28enne in merito ai fatti in questione, questi veniva tratto in arresto nella flagranza dei reati di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale, percosse, lesioni personali, rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale e concorso in interruzione di servizio pubblico o di pubblica necessità; reati previsti e puniti dagli articoli 336, 337, 581, 582, 651, 110 e 340 del Codice Penale.
L’arrestato quindi, a conclusione degli adempimenti del caso, veniva tradotto presso il suo domicilio in provincia di Chieti per ivi permanere, in regime di arresti domiciliari, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino (CB).
Nel corso di apposita udienza, tenutasi nella mattinata del 2 novembre dinanzi al competente Giudice per le Indagini Preliminari, l’arresto veniva convalidato poiché legittimamente effettuato.
In relazione alla vicenda in questione inoltre, a carico del 36enne che si trovava in compagnia dell’arrestato, scattava la denuncia in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per concorso in interruzione di servizio pubblico o di pubblica necessità, ai sensi degli articoli 110 e 340 del Codice Penale.
Certamente apprezzabile nel caso di specie – che ha tra l’altro provocato non poco allarme tra il personale in servizio sul treno e tra i passeggeri presenti – è stata non solo la tempestività ed efficacia dell’intervento posto in essere dai militari operanti, ma anche la notevole e sempre auspicabile sinergia tra l’Arma dei Carabinieri ed i cittadini che, oltre a richiedere tempestivamente l’intervento delle forze dell’ordine, hanno anche fornito un notevole supporto nelle successive attività di polizia giudiziaria, permettendo così una completa e puntuale ricostruzione della vicenda anche per quanto concerne i fatti accaduti prima dell’arrivo sul posto degli operanti.