Abbiamo seguito con distacco, limitandoci a riportare i fatti, la polemica sollevata dal Movimento 5 Stelle sull’incompatibilità di Maurizio Caccivillani nel doppio ruolo di vice sindaco del Comune di Agnone e presidente della Molise Dati, società in house della Regione Molise. Sinceramente non ci appassiona entrare nel merito della vicenda, ma alcuni quesiti sentiamo di sollevarli.
La prima è come farà il nostro amato vice sindaco a rivendicare o meglio battersi in sede regionale per diritti che spettano alle popolazioni alto molisane come la sanità pubblica, la viabilità, i trasporti, l’occupazione, le infrastrutture, la fibra ottica, quando il suo datore di lavoro è nella fattispecie la Regione Molise?
Ed ancora, avrà il coraggio di rinnegare il suo capo, Paolo Di Laura Frattura nel momento in cui quest’ultimo continuerà con politiche di tagli e soppressioni che penalizzano l’intero territorio già alle prese con il fenomeno dello spopolamento?
Con 40mila euro lorde annue in tasca (a tanto ammonta l’indennizzo da presidente della Molise Dati, ndr) avrà mai la possibilità di avere voce in capitolo in scelte vitali che vengono discusse a Campobasso?
Non pensa Cacciavillani che la nomina a Molise Dati possa essere la contropartita pagata per restare in silenzio omettendo di denunciare la miriade di problematiche che attanagliano Agnone e il suo hinterland e che la Regione continua a far finta di non vedere?
Dal vice sindaco di Agnone ci aspettiamo delle risposte in grado di sgombrare il campo da maldicenze su una nomina politica, che suo malgrado, continuerà a far palare.
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