Da un paio di settimane siamo entrati nel 2024, un anno che si preannuncia particolarmente impegnativo per l’intera categoria. Vale la pena ricordare che Isernia ha una popolazione tra le più anziane d’Europa come età media, una popolazione che necessita di una assistenza capillare sul territorio. C’è dunque la necessità di implementare le cure domiciliari per rispondere alla crescente richiesta di benessere dei cittadini-pazienti. Oggi l’utenza non si limita – come è giusto che sia – a richiedere cure per le varie patologie ma esige benessere, ovvero vuol innalzare la qualità della vita. I medici sono chiamati a rispondere perentoriamente a questa richiesta di benessere proprio attraverso l’assistenza capillare sul territorio, indispensabile anche per decongestionare le strutture pubbliche ormai al collasso a causa dell’atavica carenza di personale. Nel contempo le strutture ospedaliere sono chiamate a fornire all’utenza risposte efficaci ed efficienti.
Non è pensabile che nel 2024, mentre l’intelligenza artificiale prova a sostituirsi all’uomo, i molisani sono ancora costretti ad affrontare lunghi viaggi della speranza per potersi curare fuori regione perché sul territorio ormai non ci sono risposte adeguate. Non progetti faraonici chiedono i cittadini ma il rispetto di un diritto garantito dalla Costituzione: quello alla salute. In tal senso il progetto di un ospedale nuovo appare anacronistico: a cosa serve un nuovo contenitore se quello vecchio è ormai privo di contenuti? Piuttosto pensiamo a come fare per rendere attrattivo il nostro sistema sanitario regionale. Incentiviamo i giovani medici ad approdare in Molise: sarebbe uno stimolo straordinario anche per i professionisti più esperti in uno scambio reciproco di esperienze. Perché il medico non ha fame di soldi ma di conoscenza. È necessario, in tal senso, incrementare la ricerca e puntare con decisione sull’università perché solo in tal modo usciremo dal tunnel che da troppi anni ormai stiamo percorrendo.
E’ quanto riporta in una nota Fernando Crudele, presidente dell’Ordine dei medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Isernia.
Intanto si apprende che per la realizzazione del presidio ospedaliero di Isernia, il costo complessivo è stimato in poco più di 100 milioni di euro con le coperture finanziarie che prevedono: 46 milioni 155.432,38 di euro derivanti dalla Legge 30 dicembre 2018, n. 145, art. 1, comma 95, “fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello stato e allo sviluppo del paese”; 53milioni 922mila 967,62 derivanti dai Programmi di Investimenti previsti dall’ex art.20 legge 67/88, di cui 51milioni 226mila 819,24 a carico dello Stato con delibera CIPE del 6 maggio 1998. Infine, ma non da ultimo, per il totale investimento parteciperà anche la Regione Molise con una quota-parte.