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  • Olympia, la storia continua: salvo lo sport e l’indotto economico, ma serve “fare squadra”

    L’iscrizione al campionato di Eccellenza molisana è stata formalizzata nel pomeriggio di ieri. Il settore sportivo di Agnone, una realtà che va avanti da oltre mezzo secolo, è dunque salvo. La storia continua e con essa continuerà a girare anche l’indotto economico che la squadra di calcio e soprattutto il settore giovanile rappresentato dalla scuola calcio riescono ad innescare.

    L’appello, lanciato nei giorni scorsi dal sindaco Daniele Saia, è stato raccolto e infatti in tanti, una sessantina i presenti tra i quali molti giovani calciatori, hanno preso parte all’assemblea pubblica organizzata presso la villa comunale di Piazza Unità d’Italia. Proprio il primo cittadino aveva auspicato un maggior coinvolgimento della classe imprenditoriale agnonese, perché anche nello sport serve il “vile” denaro.

    Intanto la notizia è questa, secca: l’iscrizione al campionato di Eccellenza molisana è stata formalizzata e a mettere mano al portafogli, ennesimo gesto di solidarietà nei confronti della propria città d’origine, è stato l’ex manager Enzo Carmine Delli Quadri. Il manager in pensione si è accollato la prima tranche delle spese che serviva a perfezionare l’iscrizione.

    «Finalmente abbiamo registrato una buona partecipazione di pubblico all’assemblea convocata dall’amministrazione comunale e dalla società sportiva. – commenta per la nostra testata il dirigente Mauro Marinelli – L’iscrizione è stata fatta e questo non era un dato scontato, viste le premesse. Punteremo a realizzare una squadra giovane, con tanti agnonesi, che attingerà dal vivaio interessante rappresentato dal settore giovanile. Come dirigenti della società abbiamo chiesto una maggiore partecipazione alla vita sociale e societaria anche ai genitori dei ragazzi della scuola calcio. Ora si tratterà di ampliare l’assetto societario, con nuovi innesti nelle varie cariche sociali, ma per questo ci sarà tempo. Bisognerà inoltre rimediare all’uscita di scena del mister Antonio Dell’Oglio, anche se non credo questo possa rappresentare un problema. Il tecnico in questione, a differenza ad esempio di mister Fusaro che ha operato gratis, veniva pagato dalla società e non credo che avremo difficoltà a trovare sostituti adatti per quel ruolo, spendendo anche meno».

    Determinante, nell’operazione salvezza della società sportiva, la disponibilità del presidente, sia pure dimissionario, Mario Russo e della stessa amministrazione comunale, impersonata dal sindaco Daniele Saia. «Le criticità, dal punto di vista economico, che ci sono state negli altri anni, forse per scelte troppo ambiziose da parte di qualcuno, pare non ci siano più» ha dichiarato il sindaco Saia, pronto, come amministrazione comunale a fare la propria parte anche economica per un settore ritenuto strategico per l’economia cittadina e dell’intero territorio.

    «Credo sia importante recuperare la credibilità di questa società sportiva. – ha aggiunto, sempre lucido e pragmatico, il dirigente Maurizio Sabelli – Perché noi del direttivo ci siamo trovati in forte difficoltà, abbiamo trovato parecchie porte sbarrate, non so per colpa di chi. Se la cittadinanza non si avvicina alla società sportiva dipende anche da questo, da ciò che è stato fatto in precedenza».

    «Le situazioni che creavano questa distanza e questi ostacoli sono state rimosse e va dato merito alla attuale dirigenza. – ha replicato il sindaco – Il tema è questo: c’è oggi la volontà, da parte di altre persone, di dare una mano alla società sportiva? Pare di sì. Ci servono dei Cirenei, passatemi il paragone, che aiutino a portare la croce».

    Concreto all’ennesima potenza l’ex sindaco Gelsomino De Vita: «Al di là delle discussioni sulle precedenti gestioni e sulle varie problematiche, oggi dobbiamo dire, apertamente, chi è disponibile a dare una mano, concretamente, alla società sportiva. Io ci sono, lo dico pubblicamente, ma servono altri che diano la stessa assicurazione».

    Una sorta di assist fornito dall’ex sindaco all’attuale primo cittadino: «Ci vuole la classe imprenditoriale che si metta in gioco, riconoscendo al settore sportivo e alla scuola calcio il merito di innescare una interessante economia per la città e il territorio. Il tutto nell’assoluta libertà del singolo, senza alcuna costrizione, ci mancherebbe».

    Va ricordato che grazie ai tornei del settore giovanile, organizzati tra maggio e giugno, il calcio ha attirato ad Agnone migliaia di presenze, genitori e accompagnatori che hanno pranzato nei locali del posto, pernottato, visitato le varie attrazioni e fatto girare l’economia. Una maggiore partecipazione, non solo economica, ma anche fisica, a bordo campo, per fare cose anche banali come muovere le porte o posizionare i conetti per le partite dei ragazzi, questo è stato l’auspicio del sindaco, il quale ha suggerito: «Pensiamo di allargare questa contribuzione che è volontaria, anche in termini di ore di presenza fisica, anche ai genitori dei paesi limitrofi, fino all’Abruzzo e all’Alto Vastese. Pensiamo in termini di territorio, non solo di campanile».

    Alle sue parole si è allacciato il vice presidente dell’Olympia e responsabile del settore giovanile Fernando Sica: «I genitori degli iscritti alla scuola calcio sono stati sempre disponibili, anche quelli provenienti da altri paesi, addirittura abruzzesi, a differenza, questo va detto, di quanto accaduto con la prima squadra. In pochi, ci contiamo sulle dita di una mano, abbiamo gestito qualcosa come centotrenta ragazzi della scuola calcio. Vi assicuro che non è facile organizzare anche solo gli allenamenti settimanali, per incastrare gli orari e le esigenze dei vari comparti. Dobbiamo andare avanti, dobbiamo crederci e abbiamo già trovato persone disponibili ad aiutarci economicamente».

    Superato lo scoglio iscrizione, tuttavia, è necessario ora allargare la platea dei dirigenti e dei soci che diano una mano alla società sportiva, «non solo per dieci giorni, ma nell’arco temporale di dieci mesi» ha raccomandato in chiusura il presidente Mario Russo.  

    Francesco Bottone

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