Istituito con la Legge 3 marzo 1951, n. 178 (G.U. n. 73 del 30 marzo 1951), è il primo fra gli Ordini nazionali ed è destinato a “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”. Stiamo parlando della onorificenza di Commendatore, conferita al consigliere comunale Mario Petrecca, “capo” della Protezione civile di Agnone. L’onorificenza è stata concessa dal Capo dello Stato, ma è stata consegnata al diretto interessato nei giorni scorsi, dalla Prefetto di Isernia, Franca Tancredi.
La carica di Commendatore viene assegnata dallo Stato italiano dal 1951 e rappresenta un titolo prestigioso. Dal momento che si tratta di un’onorificenza molto ricercata e significativa per lo Stato italiano, la scelta viene operata da un comitato sulla base di specifici requisiti che bisogna obbligatoriamente soddisfare: quello dell’età, che deve essere superiore ai trentacinque anni, ma soprattutto quella del merito, cioè essersi distinti per meriti importanti. Lo Stato sceglie i candidati tra le personalità più meritevoli, tenendo conto anche del loro percorso formativo e professionale. I Commendatori che hanno ricevuto il titolo nel corso di questi settanta anni sono stati politici, scienziati, militari, filantropi, sociologi, con alle spalle anni di studio che hanno permesso loro di affermarsi e distinguersi.
Nello specifico, si parla di azioni lodevoli compiute «per il bene comune e per impegno civile che sono state fatte spontaneamente e non con l’ambizione di ricevere l’onorificenza». Nel caso di Petrecca, già cavaliere ufficiale, i meriti riguardano evidentemente il suo impegno nel sociale a capo, appunto, della Protezione civile di Agnone. Proprio il locale nucleo, collegato all’Associazione nazionale Carabinieri, si è distinto nel corso degli anni per l’aiuto e la vicinanza alla cittadinanza agnonese. Una presenza fissa e costante, che si è resa particolarmente preziosa e utile nel corso dell’emergenza sanitaria. Durante i lunghi mesi del Covid, infatti, i volontari coordinati da Petrecca hanno prestato assistenza in ogni modo alla cittadinanza, consegnando viveri e medicinali a chi non poteva uscire per via del lockdown.
Determinante anche il supporto fornito dalla Protezione civile nel corso della imponente operazione di vaccinazione di massa che ha riguardato non solo la popolazione agnonese, ma di tutto l’Alto Molise. Infine, non certo per ordine di importanza, si ricordano gli interventi del nucleo agnonesi negli scenari di crisi in tutta Italia, terremoti, alluvioni, ricerca di persone scomparse e via elencando. Un impegno costante, duraturo negli anni, che hanno portato ora alla consegna della prestigiosa onorificenza al “capo” della Protezione, appunto il commendatore Mario Petrecca.
Diventare Commendatore non vuol dire soltanto ricevere una carica illustre dallo Stato, è anche un titolo che ha valore dal punto di vista etico, morale e giuridico e come tale deve essere portato con orgoglio per tutta la vita.