PALOMBARO (CH) – E’ stato operato alla mano ferita presso l’ospedale di Ancona il cacciatore di Pennapiedimonte (CH) rimasto ferito, nei giorni scorsi, in seguito all’attacco violento di un grosso maschio di cinghiale nel corso di una battuta di caccia. L’episodio, rimbalzato anche sulla stampa venatoria internazionale, si è verificato nei boschi al confine tra i territori comunali di Pennapiedimonte e Palombaro, nel Chietino. In un primo momento la versione che era circolata negli ambienti venatori abruzzesi parlava di un inceppamento dell’arma. In seguito si è capito invece che la dinamica dell’incidente occorso all’esperto cacciatore è stata piuttosto diversa. Pare infatti che l’uomo, al momento dell’attacco da parte del cinghiale, avesse inciampato e fosse già caduto a terra. Questo almeno riferiscono alcune fonti ritenute attendibili. Una volta a terra, l’esperto cacciatore ha avuto la prontezza di riflessi di girarsi a pancia in giù e così il cinghiale, che intanto lo aveva attaccato, gli ha ferito con le zanne il retro coscia e una mano. Per sua fortuna poi, i cani da caccia impiegati nella braccata sono sopraggiunti e hanno distratto il grosso animale. A quel punto il cacciatore è riuscito a recuperare il suo fucile e a fare fuoco sul selvatico che è stato attinto mortalmente. L’uomo è stato subito soccorso sul posto dai suoi stessi compagni di battuta, che hanno tentato di fermare l’emorragia in corso. L’anziano cacciatore non ha riportato ferite all’addome né alcuna lesione agli organi interni, ma solo diverse e profonde ferite agli arti inferiori e superiori. Dopo l’arrivo dell’ambulanza e dell’elisoccorso, il cacciatore è stato trasferito presso l’ospedale di Chieti dove gli sono state suturate le profonde ferite. Successivamente, nella giornata di ieri, il paziente è stato trasferito presso l’ospedale di Ancona nel reparto specialistico di chirurgia della mano, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. L’episodio ha scosso l’intera comunità dei cacciatori abruzzesi, atteso che l’uomo aggredito è molto conosciuto e apprezzato per le sue indubbie doti venatorie, frutto anche di una lunga esperienza nel campo.
Lo scorso anno un altro episodio analogo si registrò nel Chietino, precisamente a Civitaluparella, nel Sangro.