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  • Orso e sospensione della caccia, Rapino: «Non lo faranno mai, come già successo a Rosello»

    PESCOLANCIANO – «Siamo alle solite: mentre l’orso tenta disperatamente di estendere il proprio territorio e salvarsi così dall’estinzione, c’è chi ancora traccheggia sull’applicazione del Patom, il protocollo per le azioni di tutela di questo plantigrado».

    Dario Rapino, noto fotografo naturalista, commenta così la notizia dell’avvistamento di un orso da parte di un cacciatore nei boschi intorno a Pescolanciano, in Alto Molise. Dopo l’avvistamento e la segnalazione ai Carabinieri forestali, infatti, bisognerebbe applicare nella zona il famoso protocollo di protezione dell’animale a rischio estinzione. Tra le azioni previste c’è anche la sospensione della caccia in braccata al cinghiale, porché impattante e di disturbo, oltre che rischiosa, per l’orso. Un’ipotesi che ha messo in allarme parte del mondo venatorio, quella evidentemente più interessata a tutelare la propria attività ludico-ricreativa nei boschi e meno uno straordinario animale in via di estinzione. Il cacciatore che ha segnalato la presenza dell’orso ai Carabinieri forestali ha fatto semplicemente il suo dovere di onesto cittadino. La serietà ha prevalso sulla furbizia, quella tipicamente italica che dilaga anche tra i cacciatori purtroppo. Il cacciatore molisano ha fatto quello che andava fatto, non quello che gli sarebbe convenuto fare. Tra l’altro il famoso Patom prevede che nelle zone dove è accertata la presenza dell’orso marsicano sia sospesa la caccia ma limitatamente alla sola braccata, quindi le altre forme di attività venatoria sono al sicuro. E comunque il rischio che davvero si applichi in Alto Molise quanto previsto dal Patom è davvero basso, stando almeno a quanto successo nelle zone limitrofe. «Vediamo cosa faranno i cosiddetti enti preposti. – commenta infatti Rapino, che poi spiega – Analoga esperienza vivemmo lo scorso anno a Rosello, dove alla fine decisero che i cacciatori, portatori di voti, non andavano disturbati nell’attività venatoria. Il cosidetto Patom letto al contrario o allo specchio. Il risultato: dopo diversi anni di frequentazione, l’orso a Rosello non è più tornato, almeno fino ad oggi».

    Francesco Bottone

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