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  • Orso tra Agnone e Rosello, Rapino: «Sospensione della caccia al cinghiale con la braccata»

    Quella che appare, agli occhi di chi legge, come semplice una notizia di cronaca, la distruzione di un apiario da parte di un orso, in realtà è la conferma di qualcosa di molto più importante. Nei giorni scorsi i Carabinieri forestali hanno riscontrato e documentato il danneggiamento di un apiario posto sul territorio comunale di Borrello, in località Piano Ciavarrello, al confine con l’Alto Molise.

    Le tracce lasciate in apiario indicano piuttosto chiaramente che i danni siano stati causati dall’incursione di un orso in iperfagia pre invernamento. E gli stessi militari della specialità Forestale hanno collegato l’episodio di cronaca ai ripetuti e documentati avvistamenti di un esemplare di orso nei boschi di Montecastelbarone, agro di Agnone. Lì il fotografo naturalista Dario Rapino ha filmato, a metà ottobre, un esemplare di orso, con l’ausilio di fototrappole.

    Lo stesso Rapino oggi commenta l’incursione del plantigrado nell’apiario al confine con il Chietino: «Dispiace per l’apicoltore, e comunque i recinti elettrificati li installiamo gratis, ma questa è una buona notizia. E’ probabile si tratti dello stesso orso da me monitorato, che ora gravita tra Rosello, Borrello e Agnone. A quanto pare non ha fatto il solito rientro nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e potrebbe essersi stabilizzato qui».

    Non un passaggio occasionale, dunque, ma un orso che ha deciso di vivere e di andare in letargo nei boschi dell’Alto Molise. Questa è la lettura data da Dario Rapino all’incursione in apiario.

    Impronta di orso rinvenuta questa mattina nei boschi tra Rosello e Agnone

    «Quanto sopra importerebbe l’immediata sospensione della caccia al cinghiale con la braccata, perché queste sono le regole. – chiude Rapino – Provvederà in tal senso la Regione Abruzzo?». Un analogo provvedimento dovrebbe essere preso anche dalla Regione Molise, in applicazione alle norme di protezione dell’orso bruno marsicano. Al momento, tuttavia, l’unica attività che si registra è quella di un intensificato monitoraggio della presenza dell’orso posto in essere dai Carabinieri forestali.  

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