• News
  • Ospedale Atessa, Marcozzi: “Buttati 5 milioni di euro”

    ATESSA – Continua l’impegno della Consigliera regionale Sara Marcozzi (M5S) nei presidi ospedalieri della regione riorganizzati dall’Assessore alla Sanità, Silvio Paolucci e, l’altro ieri, è stato il turno di Atessa.

    “Una seria riprogrammazione dell’offerta sanitaria non può prescindere dalla visita delle strutture, verificandone con i propri occhi le condizioni e ascoltando le esigenze di pazienti e operatori, non di certo da dietro una scrivania operando tagli lineari” dichiara Marcozzi.SARAMARCOZZI

    “La prima cosa che ho potuto constatare è lo spreco di denaro pubblico che si è consumato: solo 5 anni fa è stata riefficientata e ammodernata la sala operatoria, con una spesa di quasi 5 milioni di euro che sono serviti a renderla all’avanguardia, e oggi, la programmazione dell’Assessore Paolucci ne ha ridotto la funzionalità a un solo giorno a settimana, trasferendo praticamente tutta la chirurgia a Lanciano.” Medici e primari lamentano come la soppressione della chirurgia abbia comportato anche la riduzione della presenza di anestesisti, circostanza che va ad inficiare anche la qualità del servizio offerto da tutti reparti, soprattutto dalla lungo degenza e dal pronto soccorso.” Ad oggi secondo il Consigliere del M5S questa figura è presente nell’ospedale un solo giorno a settimana, quello in cui è attiva la sala operatoria.

    “In molti ci hanno rappresentato come il presidio di Atessa potrebbe diventare struttura di eccellenza per la lungo degenza e la riabilitazione. Per potenziare la prima, però, c’è bisogno della presenza quotidiana di almeno un anestesista. Inoltre, sarebbe necessario anche un maggior numero di posti letto: la programmazione regionale di Paolucci, infatti, ha previsto un numero di posti letto per la riabilitazione e la lungo degenza inferiore persino al limite fissato nel Decreto Lorenzin. Quanto alla riabilitazione, anche in questo caso il numero di posti letto decisi da Paolucci è inferiore a quanto consentito, letti che, tra l’altro, sono con prevalenza distribuiti nel settore privato.”

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.