AGNONE – Il Comune diventa socio del “Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche” per cercare di tutelare di più il San Francesco Caracciolo. Votazione unanime del quorum del sindaco Marcovecchio nella seduta consiliare dell’alta sera. Al Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche, fanno parte Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna.
“Il Coordinamento –spiega la Presidente del Coordinamento Emanuela Cioni – è sorto dalla esigenza comune di tutelare il Diritto alla Salute nelle Aree Disagiate, Insulari e Periferiche d’Italia, a fronte di una preoccupante deriva economicistica in sanità che sta riducendo l’erogazione dei servizi sanitari ad una pura logica di mercato, profitto, business, numeri e equilibri di bilancio, che hanno perso di vista la cura alla persona e ridotto ad una questione puramente economica l’erogazione anche dei servizi essenziali di emergenza/urgenza, punti nascita, assistenza ospedaliera, a scapito della sicurezza, dell’efficienza, dell’efficacia della cura, del benchmark e delle best practice sanitarie per le persone viventi in queste aree svantaggiate del paese, senza adottare correttivi efficaci nella programmazione sanitaria e perdendo di vista la “mission” essenziale dell’assistenza sanitaria che è assicurare il Diritto alla Salute come nel resto d’Italia a questi cittadini”.
“Il Coordinamento – evidenzia – non vuole essere un semplice strumento di protesta, ma farsi promotore di proposte concrete che cambino queste visioni e queste mentalità, a volte anche filosofiche, e spingere verso una visione sanitaria che ponga al centro il cittadino e la tutela della sua salute, facendosi interprete presso il Ministero della Salute e dell’Economia, il Governo, il Parlamento, la Conferenza Stato Regioni e le singole Regioni di proposte concrete e azioni decise che facciano pienamente prendere in considerazione la realtà delle zone disagiate e periferiche e producano aggiustamenti e ripensamenti efficaci, efficienti e sostenibili della programmazione sanitaria, della presenza dei servizi di emergenza/urgenza, ospedalieri, relativi ai percorsi nascita, nonché territoriali che garantiscano non solo la garanzia del poter continuare a vivere con sicurezza in queste aree senza sperimentare ulteriori condizioni di disagio, di abbandono ed emarginazione, e abbiano come principio la sola sostenibilità economica, ma in primis la piena adeguatezza, sicurezza, correttezza, completezza ed efficacia sanitaria, cioè siano “veri” ed “efficienti” servizi sanitari pubblici e non imitazioni rabberciate e pericolose come purtroppo oggi si sperimenta in molte Regioni d’Italia”. Altro obiettivo del Coordinamento “sarà quello di aiutare e sostenere i soci aderenti nelle loro azioni locali, e in futuro di svolgere una funzioni di controllo sull’impiego delle risorse in Sanità per verificarne l’effettivo uso per la tutela del Diritto alla Salute”.
ViLa