Ospedale di Agnone: ricevuta in Commissione la risposta all’interrogazione dell’ On. Leva.
È stata discussa oggi pomeriggio in Commissione Affari Sociali l’interrogazione dell’On. Danilo Leva e dell’onorevole Maria Amato diretta a sapere quali iniziative il Governo può mettere in campo al fine di riconoscere l’Ospedale Caracciolo di Agnone quale presidio ospedaliero in zona particolarmente disagiata.
«Abbiamo avuto delle importanti indicazioni da parte del governo – afferma l’on. Leva – Innanzitutto si è stabilito in maniera incontrovertibile che l’area servita oggi dall’Ospedale di Agnone rientra a pieno titolo nella definizione di Aree interne e pertanto può essere inclusa in progetti di rilancio che possono avvalersi di risorse nazionali addizionali. In secondo luogo, si è evidenziato come sussistano criticità nell’ efficienza della rete territoriale dell’ emergenza-urgenza e di come sia, quindi, fondamentale mantenere un presidio ospedaliero in grado di garantire tali servizi. Adesso è necessario un confronto con il governo regionale affinché si formuli una specifica proposta, che in un più ampio progetto di sviluppo locale delle aree interne includa anche la questione relativa all’Ospedale di Agnone. In definitiva il Ministero ci ha confermato che sussistono tutte le condizioni per riconoscere il “Caracciolo” come presidio ospedaliero in zona particolarmente disagiata. La risposta del Ministero della salute rappresenta un passo in avanti- aggiunge Leva – rispetto a quanto finora emerso dalla struttura commissariale e dalla direzione aziendale ASREM, che nell’elaborazione del riassetto della rete ospedaliera, aveva previsto presso il San Francesco Caracciolo un punto di primo soccorso/ punto di primo intervento, configurandolo di fatto non più come ospedale di area particolarmente disagiata, ma come struttura in riconversione verso strutture territoriali e per post acuzie. Adesso è necessario dissipare ogni dubbio in tal senso e occorre che ognuno faccia la sua parte, affinché si esca definitivamente dagli equivoci e si mettano in campo azioni concrete e risolutive. Ovviamente – conclude il deputato dem- tutte le iniziative che tendono al riconoscimento dell’ Ospedale di Agnone come presidio ospedaliero in zona particolarmente disagiata, rischiano di essere totalmente inefficaci qualora l’Ospedale Veneziale di Isernia venisse declassato da Ospedale di I livello ad Ospedale di base. Nel dettaglio, comunque, durante la conferenza stampa che terrò domattina insieme alla delegazione parlamentare, avrò modo di approfondire la questione e di presentare proposte sul riassetto complessivo del sistema sanitario regionale».