Ospedali aree interne, Cordisco: «Dal centrodestra solo menzogne».
L’intervento del segretario provinciale del Pd di Chieti, Gianni Cordisco.
«È incredibile lo spettacolo che sta mettendo in scena il centrodestra rispetto alle vicende della sanità di Guardiagrele, Casoli e Atessa. – si legge in una nota stampa firmata da Cordisco – Eppure si tratta della stessa forza politica abruzzese che nel 2011, con gli stessi uomini di oggi, aveva chiuso con atto regionale tutti questi presidi riducendoli, quando andava bene, a semplici distretti sanitari di base e azzerandone il numero dei posti letto.
Ed oggi, proprio loro, hanno il coraggio di andare in questi ospedali, rinati a nuova vita grazie alle attività di riconversione e programmazione svolta dal PD e, nello specifico dell’assessore Silvio Paolucci, e mentire sul debito sanitario.
È quindi giusto che si dica che questi signori, adesso, non hanno alcun titolo, né morale, né politico, per discutere di sanità.
Chiudere questi nosocomi, come avevano sbrigativamente deciso di fare, avrebbe significato condannare a morte le zone interne e lasciare al proprio destino le fragilità e le cronicità che, in questi ultimi anni, con l’invecchiamento della popolazione, sono cresciute esponenzialmente.
Il dato di realtà, invece, è che grazie all’attività di questa Regione a guida Pd, i futuri candidati del centrodestra nostrano, in cerca di consenso elettorale, possono visitare ciò che abbiamo salvato:
• il San Camillo di Atessa che, con atto della regione firmato dell’assessore Silvio Paolucci è vivo e continua a svolgere la propria attività;
• il Consalvi di Casoli, smantellato dal governo regionale di Chiodi nel 2011, riaperto dal centrosinistra nel 2016 e che, ad oggi ha già effettuato quasi mille operazioni;
• il Santissima Immacolata di Guardiagrele, anche questo chiuso da un decreto del commissario ad acta che prevedeva zero posti letto, posti di degenza che non solo non si sono persi con la regione di centrosinistra, ma che arriveranno a cento in poco tempo, oltre all’erogazione di svariate prestazioni ambulatoriali di cui si può usufruire da tempo.
Ai cittadini e agli amministratori che tengono a cuore i servizi, bisogna dire che il centrodestra aveva eliminato la sanità, soprattutto la sanità delle aree interne.
Il giudizio e l’opinione, ossigeno della democrazia, devono definire se chiudere i presidi, come fece la giunta di cui faceva parte Mauro Febbo e come riportano gli atti amministrativi anche da quest’ultimo firmati e votati o se vale l’aver lavorato duro per averla salvata e migliorata come invece sta facendo il Pd e Silvio Paolucci.
Come può parlare di mozione il consigliere di centrodestra se durante il suo governo regionale, pur portando avanti una sciagurata ed indiscriminata campagna di tagli drastici e chiusure senza appello, non è riuscito né a scrollarsi di dosso il commissariamento, né a raggiungere ed assicurare agli abruzzesi il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza? Due traguardi fondamentali per lo sviluppo e l’efficienza dell’Abruzzo, due risultati che il centrosinistra e il Partito Democratico in particolare, possono rivendicare con forza ed orgoglio davanti ai cittadini.