La Squadra Mobile della Questura di Isernia nella giornata di ieri hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nei confronti di un cittadino isernino di anni 41, ritenuto colpevole di atti persecutori e lesioni gravi ai danni della compagna di anni 40 con cui intratteneva una relazione da 8 mesi.
La serrata attività di indagine, diretta dal Sig. Procuratore della Repubblica d’Isernia Dott. Paolo Albano, ha consentito di ricostruire una vicenda estremamente grave che non ha avuto epiloghi tragici grazie all’intervento delle forze dell’ordine.
L’attività traeva origine dalla denuncia-querela della parte offesa dal cui racconto emergeva un quadro situazionale allarmante. La donna, intratteneva una relazione sentimentale con l’arrestato da 8 mesi, condita da continue condotte violente e pressioni psicologiche consistenti in aggressioni fisiche e reiterate chiamate telefoniche tali da ingenerare nella vittima uno stato di ansia che l’ha portata a modificare le sue abitudini di vita. La parte offesa, infatti, da qualche tempo non si recava più a lavorare ed evitava di uscire da sola anche per svolgere le faccende quotidiane. La situazione degenerava nella notte tra il giorno 30 settembre ed il giorno 1 ottobre quando al culmine dell’ennesimo litigio, l’uomo non fermandosi neanche dinanzi al figlio della donna di anni 3, avuto da una relazione precedente, la colpiva ripetutamente in maniera violenta con calci pugni e testate, provocandole la rottura delle ossa nasali ed un trauma temporo-mandibolare unito a contusioni multiple su tutto il corpo. La donna esasperata da questo amore malato presentava denuncia- querela nei confronti dell’uomo a seguito della quale personale della Sezione di Pg presso la Procura della Repubblica di Isernia e della Squadra Mobile della Questura di Isernia ricostruivano e riscontravano anche con alcune testimonianze gli 8 mesi d’inferno della vittima. La gravità dei fatti, documentati anche attraverso referti medici, e le reiterate minacce di morte nei confronti di tutto il nucleo familiare della vittima necessitavano di un intervento immediato per consentire alla donna di uscire da questo tunnel di paura e violenza che ha condizionato anche la vita dei suoi 2 figli, di anni 14 e di anni 3, avuti da una relazione precedente.
Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di ricostruire un robusto impianto accusatorio nei confronti dell’uomo, destinatario del provvedimento di ammonimento dal Questore di Isernia, determinando il G.I.P. ad accogliere la richiesta di misura cautelare in carcere formulata dal Pubblico Ministero a carico dell’indagato, provvedimento che è stato prontamente eseguito dagli uomini della Squadra Mobile e della Sezione di Pg. presso la Procura della Repubblica di Isernia, che hanno raggiunto l’uomo e lo hanno condotto nel carcere di Isernia, dove si trova attualmente ristretto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Ancora una volta si sottolinea la completa sinergia non solo tra i vari uffici di Polizia, ma soprattutto grazie alla perfetta collaborazione con l’Autorità Giudiziaria nella persona del Sig. Procuratore Capo della Repubblica Dott. Paolo Albano, che come ampiamente dimostrato in altre situazioni, ha permesso alla Polizia di Stato di Isernia di risolvere un gravissimo fatto di cronaca che avrebbe potuto avere ben più gravi conseguenze
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