L’auspicio è quello di eguagliare Pesaro investita ufficialmente oggi Capitale italiana della cultura 2024 dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Con questo spirito il sindaco di Agnone e presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia ha partecipato alla cerimonia tenutasi davanti 8000 persone alla ‘Vitrifrigo Arena’. La città che ha dato i natali a Gioacchino Rossini, dunque riceve il testimone da Brescia e Bergamo che hanno rivestito il ruolo di Capitale italiana della cultura per il 2023. Nelle Marche, Saia ha avuto modo di farsi notare non solo al fianco del Capo dello Stato, ma anche al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e prima ancora al fianco del collega Matteo Ricci, sindaco di Pesaro con il quale lo lega una lunga amicizia.
“Che emozione vedere i patrimoni storici e artistici del nostro Paese così valorizzati – ha scritto Saia su facebook -. Che sia di buon auspicio per la nostra Agnone e per il nostro 2026”.
Di seguito l’intervento di Mattarella: “L’Italia raccoglie un gran numero di luoghi della cultura: dai centri più remoti della nostra provincia a importanti città. Questa catena è molto più di una teoria di siti esposti in vetrina, indicati da scoprire e visitare – ha detto il capo dello Stato -. E’ l’espressione della pluralità delle culture che fanno così attraente la nostra Patria e che rendono inimitabile la nostra identità. Si tratta un percorso di grande valore che attraversa l’Italia e mette in evidenza le radici antiche e robuste di ciascuno dei nostri luoghi e dei nostri centri. Radici che vanno, quindi, valorizzate e preservate, nella loro peculiarità. Radici che, tutte insieme, contribuiscono a definire l’immagine del nostro Paese”.
“L’Italia raccoglie un gran numero di luoghi della cultura, una catena che è l’espressione della pluralità delle culture che rende inimitabile la nostra identità. Sono radici che vanno preservate e valorizzate nella loro peculiarità. La cultura libera da ogni ideologia e basata su diritti e doveri sanciti dalla nostra Costituzione. Quella cultura delle cento corti, dei comuni autonomi, una civiltà fondata sull’umanesimo, che parla al mondo, che parla di uguaglianza dei diritti, di partecipazione solidale al bene comune. La responsabilità è capitalizzare. La cultura permette di ammirare la bellezza, l’arte e l’ingegno. Pesaro si è assunta questo ruolo: la riconciliazione con l’ambiente è obiettivo di civiltà e di pace. La sostenibilità è un nome della pace. Ci vogliono intelligenza e coraggio per battere strade nuove, unire il fare dell’artigiano con la cultura immateriale. La cultura è il presupposto della nostra libertà. Un posto d’onore compete a Rossini, uno dei grandi della musica europea, ironico, istrionico, geniale. Per Pesaro questa sarà una stagione rossiniana del tutto particolare. Fare cultura – ha concluso Mattarella – significa creare opere dell’ingegno. Buon anno da capitale della cultura 2024″.