Un manipolo di eroici elettori ed elettrici di Castiglione Messer Marino ha deciso di aderire alla protesta spontanea contro la perdurante chiusura del viadotto Sente compiendo un gesto eclatante: non solo rinunciare al diritto di voto, disertando quindi le urne, ma anche abbandonando, in segno di protesta appunto, le tessere elettorali davanti all’imbocco transennato del ponte.
Nessuna manifestazione, nessuno striscione, nessuna rivolta, ma una lenta, ordinata, pacifica e progressiva processione verso l’imbocco del Sente, per compiere un gesto forte e simbolico: abbandonare sul posto la propria tessera elettorale. Una cinquantina, almeno, le tessere lasciate lì, sull’asfalto, a simboleggiare non certo la resa da parte dei cittadini-elettori, bensì la recriminazione forte e dignitosa di quei diritti che la classe politica ha dimenticato e continua a calpestare ogni giorno.
«Quelle tessere rappresentano il diritto di voto, il nostro diritto di voto. – spiegano alla nostra redazione gli aderenti alla protesta spontanea – Il ponte Sente è chiuso ormai da quattro anni e abbiamo motivo di ritenere che non riaprirà nel breve periodo periodo. Perché dovremmo andare a votare? Perché dovremmo legittimare, con il nostro voto, la permanenza su quelle poltrone strapagate di politici, di ogni colore politico, che ci hanno abbandonato al nostro destino di isolamento territoriale? Noi non votiamo, siamo ancora liberi di decidere: se non possiamo avere il diritto alla mobilità, rinunciamo anche a quello elettorale. Ci hanno preso in giro, tutti quanti, non meritano il nostro voto».
La notizia è già stata ripresa e rilanciata da altri organi di stampa (QUI)