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  • Ponte Sente, Iacapraro: «I politici si appropriano di meriti che non hanno»

    «I politici si appropriano di meriti che non hanno. Se il ponte Sente riaprirà a senso unico alternato è solo  merito di 638 cittadini che firmando la petizione hanno fatto capire che il viadotto poteva essere riaperto da subito, a determinate condizioni  e non dopo più di tre anni». E’ ancora Giorgio Iacapraro, portavoce e organizzatore del comitato civico inter-regionale per la riapertura del ponte Sente, che entra a gamba tesa nel dibattito politico in merito alla viabilità e al relativo isolamento territoriale dell’Alto Molise.

    Lo stesso Iacapraro, insieme a decine di imprenditori dell’Alto Molise, ma anche del confinante Alto Vastese, ha presentato in Prefettura, a Isernia, poco meno di settecento firme quando inopinatamente l’imponente struttura viaria tra l’Abruzzo e il Molise venne chiusa al traffico per un «imminente rischio crollo» certificato, nero su bianco, dall’ingegner Di Cristinzi di Venafro. Quelle firme servivano, e servono ancora, a chiedere la riapertura del viadotto a senso unico alternato. La richiesta del comitato di Iacapraro di tre anni fa oggi viene fatta propria dai politici, da alcuni politici, che «si appropriano di meriti che non hanno».

    E la frecciatina è indirizzata al consigliere regionale Andrea Greco che nei giorni scorsi, insieme alla parlamentare del Vastese, Carmela Grippa (M5S), è tornato presso gli uffici del Ministero per le Infrastrutture e Trasporti a perorare la causa della riapertura parziale del ponte Sente. I due pentastellati, in verità impegnati dalla prima ora sulla “vertenza” ponte Sente, hanno conferito direttamente con l’ingegnere di Anas, Matteo Castiglioni. Il tecnico avrebbe assicurato «che non appena si avranno gli esiti delle verifiche sarà convocato un incontro pubblico sul territorio alla presenza dei rappresentati degli enti locali coinvolti per spiegare le eventuali attività che interesseranno l’impalcato». Al di là di queste informazioni tecniche, appunto, l’ingegnere avrebbe fatto capire che  «non si esclude la riapertura dell’infrastruttura, seppur parziale, ai mezzi leggeri». 

    Che è esattamente quanto va ripetendo Iacapraro dal giorno dopo della chiusura al traffico del viadotto. «Abbiamo fortemente voluto l’incontro con Anas per ribadire, se ce ne fosse bisogno, l’impegno e l’attenzione che il M5S, da sempre, rivolge alla vicenda. – hanno chiuso Greco e Grippa – Continueremo a monitorare e adoperarci in tutte le sedi affinché l’opera viaria possa tornare finalmente transitabile». «I politici  che non hanno mai sostenuto le tesi del comitato per la riapertura immediata. – replica a muso duro Iacapraro – Farebbero bene a cercare le responsabilità, i fondi necessari per la messa in sicurezza dell’intera struttura e non appropriarsi di meriti altrui».

    «E chi ha subito danni, soprattutto economici, dovuti alla perdurante chiusura al traffico ormai da tre anni, da chi verrà risarcito? – chiede polemicamente Iacapraro – E la riduzione dei servizi presso l’ospedale “Caracciolo”?». Domande e recriminazioni legittime che resteranno senza risposta.

    Caterina d’Alba

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