“Sulmona è antirazzista” è la scritta su uno striscione che un gruppo di cittadini della patria di Ovidio ha esibito durante una manifestazione spontanea in piazza, in segno di solidarietà a 20 profughi (tra cui un bimbo di cinque anni e una bimba di due), quasi tutti nigeriani, giunti nei giorni scorsi. La manifestazione pacifica è stata la risposta ad una serie di reazioni contrarie rimbalzate sui social in questi giorni e ad una nota diffusa dal movimento ‘Sovranità Sulmona’ in cui il portavoce, Alberto Di Giandomenico, parlava di diffusione, anche in città, del “grande business del nostro tempo, la gestione dell’emergenza immigrazione con fondi europei“.
“Con questa manifestazione abbiamo voluto prendere le distanze da quei cittadini che hanno accolto negativamente la notizia dell’arrivo tra noi di questo gruppo di persone – hanno spiegato alcuni cittadini – un modo chiaro per ribadire la nostra solidarietà agli immigrati ospiti e dimostrare che la maggioranza della città è dalla loro parte e non è indifferente e distaccata al dramma che stanno vivendo”.
E, per dare ulteriore sostanza all’iniziativa, è nato anche un comitato (già centinaia le adesioni), che si sta adoperando per reperire beni di prima necessità: dalle scarpe, i vestiti, ai prodotti per l’igiene personale e le medicine. Il gruppo di profughi arrivato a Sulmona (fa parte di 320, tutti provenienti da Agrigento, giunti in Abruzzo e sistemati nelle strutture di accoglienza individuate dalle quattro prefetture regionali) è composto da 14 donne, di cui una incinta e quattro ragazzi, oltre che dai due bambini.
In un altro centro della provincia dell’Aquila, Castel di Sangro, la Prefettura aveva respinto le richieste del vicesindaco di non dover accogliere 22 profughi destinati alla piccola frazione Roccacinquemiglia.