Alberghi nei palazzi antichi di Agnone ormai dismessi. L’idea è semplice e geniale allo stesso tempo. Tra l’altro non bisogna inventare nulla, perché basta copiare da chi lo ha già fatto. Ed è quello che ha in mente di fare il sindaco di Agnone, Daniele Saia, con il complesso di Santa Chiara. Gli occhi dell’amministrazione comunale agnonese sono dunque puntati su un primo modello virtuoso di comunità turistica locale che è nato in Val d’Agri, in Basilicata, con il doppio obiettivo di «attrazione turistica e di ripopolamento dei centri storici dei piccoli centri montani dell’Appennino».
A definire gli aspetti procedurali nell’ambito del «Progetto sperimentale di rigenerazione dei borghi Terre di Aristeo» la firma degli accordi preliminari per l’acquisizione da parte dei proprietari di palazzi antichi e di unità abitative dismesse o abbandonate, firmati nei giorni scorsi dai sindaci di Sarconi e Spinoso. Nei due centri del Parco Nazionale Appennino Lucano si realizzeranno complessivamente circa duecento unità abitative, autentiche residence a quattro stelle, con una capacità ricettiva di ottocento persone ed un investimento privato di quaranta milioni di euro. A Sarconi è stata scelta la strada, già percorsa in altri centri anche del Sud, del borgo-albergo. «Abbiamo acquisito una sessantina di case per il recupero e la riqualificazione – spiega il sindaco di Sarconi, Giovanni Tempone – senza stravolgere l’assetto urbanistico del borgo antico ma anzi per offrire l’opportunità di viverlo tutto l’anno con le sue caratteristiche di genuinità apprezzate specie da quanti vivono nelle grandi città. Un’operazione di rivitalizzazione del paese che si apre a nuovi residenti».
Diverso il programma che riguarda Spinoso dove gli interventi ruotano intorno al recupero e alla ristrutturazione di Palazzo Caputo, monumentale magione con parco annesso e il Palazzuolo Romano sede nell’800 della «Scuola Romantica Spinosese», fondata da Antonio Casale e l’abate Antonio Racioppi, una delle più importanti e prestigiose scuole del meridione, in cui si formarono illustri personaggi tra i quali Giacomo Racioppi e Giacinto Albini. Diventerà l’«hub» dell’accoglienza turistica: una residenza a cinque stelle con una trentina di camere e servizi per gli ospiti. Ad integrare la ricettività si punta a trasformare un ex asilo realizzato da un illustre spinosino emigrato a New York (Marganella) in un relais al servizio del borgo. Insomma, le idee ci sono e sono già in via di attuazione. E per questo il primo cittadino di Agnone sta seguendo con estremo interesse gli sviluppi. «Leggeremo attentamente quel progetto. – commenta infatti Saia – Anche noi, ad Agnone, stiamo lavorando per queste finalità sul complesso di Santa Chiara».