RICEVIAMO dal segretario provinciale del Pd, Gianni Cordisco, e pubblichiamo:
Caro Francesco Bottone buongiorno. Ho letto con attenzione il tuo articolo ‘simpaticamente critico’ sulla rimozione di simboli imposti del regime fascista al popolo. Argomento su cui molto è stato detto, e su cui non torniamo. Volevo invece condividere con te qualche riflessione, da dirigente del Partito Democratico: la cultura della paura (spesso alimentata con false notizie) che fa vivere elettoralmente movimenti e partiti politici, la narrazione costante (e spesso esagerata perché falsa) del pericolo sociale, del complotto dei forti contro il debole; l’attacco violento ai politici (ma anche alle alte istituzioni, anche chiesa e donne) sono fatti. Sai che la storia insegna che i più (la maggioranza buona e laboriosa) reagiscono vivendo silenziosamente nello sforzo e nell’angoscia. Ma ecco che sui fiumi delle fake news e della paura escono falsi eroi e inebrianti miti /patacche cancellati dai propri errori e da una storia da non ripetere: squadrismo, offesa personale eretta a clava della politica, metodi fascisti di violenza inaudita, etc etc. Sciacalli dell’animo e dell’intelligenza. Girano false notizie sul Duce, una rivisitazione storica del nazionalismo e della cattività della dittatura, che lo rendono finto ma affascinante (come lo è una foto di una nonna da giovane). Qui ti chiedo: é giusto che un giovane viva nella paura e nell’angoscia del futuro (senza sapere di alcuno che provi a liberarlo da questo stato di cose) per convenienze elettorali? Rimuoviamo l’individualismo e la solitudine della lotta sui social, rimuoviamo le cause che generano idee di società fondate sulla forza e la violenza del più forte, spieghiamo che in quel mondo fascista se non eri il più forte si moriva. Raccontiamo che solo L’Unità di intenti fa la forza e non la forza l’unita!! Raccontiamo al disagio che ci sono soluzioni diverse dalla guerra. Spero tu possa condividere questo pacato pensiero. Più futuro e meno nostalgia!