Favorire l’alleanza con la lista dell’ex consigliere di minoranza Vincenzo Scarano, il Partito Democratico ‘Libero Serafini’ di Agnone sfoglia la margherita. Alla vigilia delle comunali di Agnone l’ipotetica intesa tra Pd e Scarano tiene banco negli ambienti politici cittadini. In particolare la discussione è aperta all’interno del partito di centrosinistra dove ormai coabitano falchi e colombe.
Infatti se alcuni esponenti con in testa l’ex consigliere di Palazzo San Francesco, Daniele Saia, indicato candidato sindaco dalla segretaria cittadina del Pd, Michela Cerbaso, sarebbe disposta ad accettare l’accordo, c’è un’ala che continua a ribadire la propria contrarietà a quello ritenuto un vero e proprio inciucio in virtù di quanto accaduto nelle ultime settimane. Il riferimento va all’incontro tenuto a Campobasso che ha visto protagonista, tra gli altri, Pasquale Scarano, fratello di Vincenzo, e braccio operativo della lista ‘Agnone Identità e Futuro’, accreditarsi presso Donato Toma quale soggetto di centrodestra. Un episodio mal digerito dai falchi del Pd che a questo punto non avrebbero alcuna intenzione di correre a braccetto con Scarano il cui padrino politico è divenuto Toma.
Sulla stessa lunghezza d’onda dei falchi del Pd, e non potrebbe essere altrimenti, il MoVimento 5 Stelle che da tempo combatte l’azione di Toma in consiglio regionale. Così se in un primo momento i grillini avevano aperto al dialogo con il Pd, a questo punto resta assai difficile accettare un ipotetico patto pre-elettorale. A movimentare ancora di più la discussione un incontro tenutosi nelle ultime ore a Trivento tra Saia e Scarano. Nella circostanza discusse le possibili strategie da mettere in campo nel caso in cui il matrimonio dovesse concretizzarsi. A quanto pare Scarano avrebbe rivendicato il posizionamento di tre assessori all’interno dell’esecutivo, sempre a patto di vincere le votazioni. Una richiesta che metterebbe Saia in una posizione di inferiorità numerica in merito a decisioni di tipo politico-amministrative. Naturale l’imbarazzo da parte del Pd che a questo punto si troverebbe davanti un bivio: sottostare alle imposizioni della lista Scarano, oppure decidere di correre da solo o quanto meno cercare un’intesa con il MoVimento 5 Stelle che al momento va dritto per la propria strada.
Infatti negli ultimi giorni i pentastellati maturano l’idea di presentare una propria lista composta da giovani e rappresentanti della società civile intenzionati a rompere gli abituali schemi dei partiti e lavorare solo ed esclusivamente nell’interesse della collettività. Sta di fatto che a meno di un mese dalla presentazione delle liste, il quadro è assai ingarbugliato. Stesso discorso in casa competitor con l’ex sindaco Lorenzo Marcovecchio che malgrado l’annuncio di non volersi ricandidare, lavora alla composizione di una squadra che possa raccogliere la sua eredità. Anche in questo caso, nonostante i nomi venuti a galla, resta indecifrabile la figura del futuro candidato sindaco.