«In un momento in cui il sistema sanitario abruzzese è in evidente difficoltà – con un disavanzo sempre più preoccupante, servizi ridotti, carenza di personale e territori interni fortemente penalizzati – non possiamo non interrogarci sulla coerenza delle scelte strategiche messe in campo».

Così Massimo Tiberini, Responsabile regionale UNCEM per la Sanità e sindaco di Casoli.
«L’iniziativa della Casa della Salute Mobile, che propone screening e controlli diagnostici itineranti nei comuni della provincia di Chieti, rappresenta certamente uno strumento utile sul piano della prevenzione. – prosegue – Tuttavia, alla luce dei numeri in nostro possesso, l’investimento previsto di oltre 5 milioni di euro per questo progetto pone interrogativi legittimi e urgenti.
Ci chiediamo se non sarebbe stato più corretto e giusto destinare queste risorse a interventi strutturali e duraturi, volti a:
• ridurre concretamente le liste d’attesa per gli esami diagnostici,
• garantire la piena operatività delle automediche H24 nei territori montani,
• rafforzare la medicina territoriale, con ambulatori efficienti e presidi stabili,
• stabilizzare medici e operatori sanitari, troppo spesso costretti a operare in condizioni di precarietà e sovraccarico».
«Da tempo l’UNCEM denuncia la fragilità crescente delle aree interne, dove l’accesso ai servizi sanitari è diventato una sfida quotidiana. Non servono spot né carovane temporanee: servono risposte concrete, programmazione, continuità. – attacca Tiberini – Chiediamo con forza che il vertice interministeriale dell’11 luglio prossimo, convocato a Roma per affrontare il disavanzo sanitario abruzzese, non si limiti a misure contabili o di emergenza, ma apra finalmente una stagione di risanamento strutturale e riorganizzazione vera dei servizi. La prevenzione è importante, ma non può sostituire il diritto alla cura, alla diagnosi, alla tempestività delle prestazioni».

«Le analisi pubblicate sulla stampa, che documentano un disavanzo ben più grave del previsto e un peggioramento generale delle cure, confermano ciò che come UNCEM denunciamo da tempo: serve una svolta strutturale, non misure di facciata. – chiude Tiberini – L’Abruzzo merita una sanità efficiente, vicina ai cittadini, equa e sostenibile. È tempo di serietà. È tempo di scelte. È tempo di rispetto».