“Poste continua ad aumentare utili e ricavi. A spese del territorio” .
L’accusa arriva dall’ansia Molise, per bocca del presidente Pompilio Sciulli.
Come già a luglio 2016, Anci
Molise torna a denunciare la pericolosa spirale imboccata dall’azienda statale che guadagna e fa numeri importanti – come riportato ieri da molti organi di stampa – ma allo stesso tempo taglia servizi e personale sul territorio. È infatti partita negli ultimi giorni la consegna della distribuzione a giorni alterni in più di duecento Comuni, con situazioni non omogenee tra valli attigue e tra
Comuni. A duecento metri di distanza, c’è chi continuerà a ricevere il quotidiano tutti i giorni, chi invece dovrà accontentarsi di leggere le notizie ogni due giorni.
Secondo il Presidente Anci Molise, Avv. Pompilio Sciulli, è necessaria una “presa di posizione da parte del Governo – che già un anno fa ha aperto un tavolo con Poste, AgCom e le associazioni degli
enti locali, per volontà del Ministro Enrico Costa – così da far rispettare la risoluzione del Parlamento Europeo che ha bocciato la distribuzione a giorni alterni. Questo il monito di
Bruxelles: “Il servizio universale deve continuare a essere fornito nella misura massima, cioè deve almeno comprendere consegna e ritiro per cinque giorni a settimana per ogni cittadino europeo.
Inoltre, al fine di soddisfare l’obbligo di servizio universale è importante mantenere ben funzionanti le reti postali, con un numero sufficiente di punti di accesso nelle regioni rurali, remote o scarsamente popolate”. Indicazioni che bocciano senza attenuante alcuna i piani di smantellamento del servizio universale abbozzati qua e là nell’Unione Europea, e certamente quello attuale di Poste Italiane che usa l’etichetta della “flessibilità” per nobilitare un moncone di servizio attivato appena 5 giorni ogni due settimane e con drastica riduzione dei “punti di accesso nelle regioni
rurali, remote o scarsamente popolate”. Inoltre nella Risoluzione si sottolinea che “i prezzi nell’ambito dell’obbligo di servizio universale siano accessibili e garantiscano a tutti gli utenti
l’accesso ai servizi forniti.”
L’Anci ha sempre sostenuto quanto scritto e affermato chiaramente
nella Risoluzione del Parlamento UE. In primo luogo non sono ammissibili disparità di trattamento tra aree diverse, in base alla densità di popolazione e alle conformazioni del territorio.
“Poste deve poi concretizzare – prosegue Sciulli – i piani per la creazione di sportelli multiservizio nei Comuni
montani che già più volte abbiamo suggerito, con operatori polivalenti, nuovi servizi per gli Enti locali a partire dalla tesoreria comunale”.