«Si chiude la scuola oggi, quando ormai i buoi sono scappati. Un provvedimento tardivo, che andava preso settimane fa».
Così il consigliere di opposizione Franco Paoletti in seno al Consiglio comunale. «Si incontrano ancora persone, in giro per Agnone, senza mascherine. – ha continuato l’esponente politico di minoranza – C’è un organo preposto ai controlli e alle sanzioni di questi comportamenti?».
«E’ facile dire chiudere subito le scuole, – ha replicato il vicesindaco Giovanni Di Nucci e assessore alla sanità – ma non si prende una decisione così a cuor leggero. Servono casi documentati di positività degli alunni per chiudere la scuola, non basta il sospetto che un genitore sia positivo. Quando ci sono state le condizioni lo abbiamo fatto senza esitazione. Sono scelte difficili».
«Serve responsabilizzare le famiglie, evitare feste, compleanni, San Valentino, occasioni di incontro, più che chiudere le scuole. – ha aggiungo il sindaco Daniele Saia – Perché se questa pandemia dovesse durare per altri mesi o addirittura anni, che facciamo, chiudiamo le scuole per due anni? Servono comportamenti responsabili da parte di tutti. Noi facciamo quello che serve, statene certi».
«Serve una maggiore comunicazione e un raccordo con le autorità scolastiche, ma soprattutto con i medici di base che hanno il polso reale della situazione. – ha precisato il consigliere Vincenzo Scarano – Una situazione di potenziale pericolo epidemiologico va comunicata tempestivamente alle famiglie e ai genitori, a prescindere dalle ordinanze di chiusura del sindaco».
«Ma non si può parlare per sentito dire o sulla base di quello che ci hanno confidato i medici. – ha ribattuto a muso duro il consigliere Agostino Iannelli, che per il resto del Consiglio ha votato concordemente alla maggioranza – Questo è un atteggiamento di assoluta gravità. Servono dati certi sugli esiti dei tamponi».