Il paese dello sport senza un’impiantistica che riesca a supportare atleti e società capaci di ottenere risultati impensabili. E’ quanto certificato nell’ultimo mese con Agnone diventata di fatto la regina del Molise in varie discipline. Si parte con l’emblema di questa situazione che ha visto i ragazzi della Robur, neonata squadra di calcio a 5, guidata da Bruno Delli Quadri, essere promossa dalla C2 al campionato di C1 nonostante un’intera stagione disputata in trasferta, causa la mancanza di un terreno da gioco idoneo.
Poi è la volta del sestetto di Mariano Maniscalco laurearsi sotto rete e per il quarto anno consecutivo campione del Molise. Un successo che catapulta l’under 18 del volley alle fasi nazionali di Fano, in programma dal 6 all’8 giugno. Ed ancora la data che rimarrà scolpita nella storia della cittadina delle campane è quella di domenica 21 maggio. Mentre l’undici di Alessandro Del Grosso in quel di Pesaro, davanti 4000 spettatori, sfiora, nella finale playoff di serie D, la Lega Pro, a Campobasso gli allievi di Giuseppe Meoli si aggiudicato il titolo di campioni regionali asfaltando i pari età del Mirabello. Di mezzo l’affermazione della squadra di prima divisione di pallavolo alle fasi interregionali e ancor prima da registrare l’accesso agli spareggi promozione per la serie B del team di serie C.
Risultati sotto gli occhi di tutti ma che rischiano di essere vanificati, complice strutture fatiscenti e al limite della decenza (vedi palasport e stadio comunale). Chissà se le notizia dei trionfi agnonesi sarà arrivata a Campobasso dove, nei palazzi che contano, preferiscono fare orecchie da mercante pur di non dare il giusto risalto ad una cittadina che, nonostante le mille difficoltà, ha trovato nello sport il suo riscatto sociale. Chissà se chi continua a spacciarsi consigliere o assessore regionale e si glorifica di avere avuto trascorsi sportivi alle spalle, avrà lontanamente pensato di congratularsi con i protagonisti. Da quello che ci risulta i diretti interessati stanno ancora attendendo. Ma al di là delle felicitazioni di facciata resta un quadro disarmante in ambito di infrastrutture che andrebbe sanato perentoriamente.
E allora, crediamo, visti anche gli importati risultati raggiunti, che sia arrivato davvero il momento di sbattere i pugni e alzare la voce nei confronti di una classe politica inadeguata a dare risposte concrete nei confronti di chi quotidianamente toglie dalla strada centinaia di ragazzi o riempie gli stadi con famiglie, donne, anziani e bambini. Non osiamo immaginare se Agnone invece che nel Molise si trovasse in un’altra regione, magari del centro nord, dove davanti a simili successi farebbero a gara per salire sul carro dei vincitori. Così crediamo, anzi siamo sicuri, che sia arrivato il tempo di dire basta a tale condizione che penalizza sempre e comunque i piccoli centri, i quali, con sacrificio, capacità gestionale, fair play finanziario e lungimiranza, hanno dimostrato, ancora una volta, di non essere inferiori a nessuno. Anche a realtà di gran lunga superiore sotto l’aspetto socio-economico. Chissà se a Campobasso, capitale della politica regionale, saranno in grado di arrivare ad una simile conclusione. In attesa di una risposta, che siamo sicuri non arriverà mai, ci scusiamo per il disturbo….ma restiamo pur sempre la regina del Molise.
mdo