• Editoriale
  • Seconda “candelina” per il ponte chiuso: comizi di chiusura sul viadotto Sente

    Lo abbiamo fatto di proposito. Non abbiamo scritto una sola riga, nei giorni scorsi, alla vigilia della seconda ricorrenza della chiusura al traffico del ponte Sente, quello che collegava l’Abruzzo e il Molise. Abbiamo taciuto nella speranza che qualche politico o aspirante tale, visto che sono dietro l’angolo le amministrative di Agnone, andasse lì sul posto, questa mattina, a protestare, a manifestare, a depositare un crisantemo funebre o un lumino, a incatenarsi come promesso in passato da qualcuno.

    Non abbiamo avuto nessuna comunicazione in merito, non ci risulta che Scarano, né Saia, né il capitano Iannelli, cioè i tre candidati alla carica di sindaco di Agnone, si siano portati sul ponte Sente neanche per una dimostrazione simbolica. Non lo hanno fatto, oppure lo hanno fatto senza dirlo alla stampa, delle due l’una. Ma propendiamo, sinceramente, per la prima ipotesi. E non ci risultano iniziative del genere neanche da parte di consiglieri regionali o provinciali. Abbiamo taciuto, dicevamo, di proposito, per dimostrare ancora una volta che la sedicente classe politica di zona è completamente disinteressata alla perdurante chiusura al traffico di una importante arteria di collegamento tra l’Alto Vastese e l’Alto Molise.

    Lo scorso anno, come testata giornalistica di riferimento di un intero territorio, abbiamo organizzato una manifestazione di protesta, la deposizione di lumini sul ponte tra Castiglione Messer Marino e Belmonte del Sannio. Abbiamo riacceso i riflettori sulla questione isolamento. Tv e giornalisti vennero sul ponte chiuso, anche la Rai si scomodò. Servizi rilanciati anche a livello nazionale. Tutto grazie a quei lumini funebri, ma anche di speranza, accesi dall’Eco e dalle persone, dalla comunità di lettori che ci segue e che combatte con noi stronzi della redazione.

    Quest’anno nulla, silenzio assoluto. Non abbiamo organizzato nulla e nulla è stato fatto. Eppure si vota, diamine, quale migliore occasione per avere un po’ di visibilità a buon mercato? Un comizio sul ponte Sente? Perché no: la chiusura della campagna elettorale sul ponte Sente. Questa sarebbe una idea dirompente, mediaticamente ovvio, uno schiaffo in faccia alla inutile Regione Molise, alle due Province di Chieti e Isernia che continuano a perdere tempo strafregandosene dell’isolamento territoriale, economico e culturale di un intero territorio.

    Forza Saia, tira fuori gli attributi, se scrivo le palle dicono che sono un rozzo fascista di montagna. Dai Scarano, chiudi la tua campagna elettorale affacciato sul viadotto tra i più alti d’Europa, il tuo eloquio riecheggerà ancor di più. Coraggio capitano Iannelli, faccia risuonare la sua voce baritonale dagli alti pilastri del ponte chiuso per sempre. Fatelo! Fate finta di essere aspiranti sindaci degni di un territorio che ha ospitato i fieri Sanniti, pastori-guerrieri che hanno saputo tener testa a Roma in una lotta impari. Non restare in silenzio, non oggi…

    Francesco Bottone

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